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Claudia Di Bello
Sapienza Università di Roma, Rome, Italy;
claudibello@gmail.com
I capitelli imposta del tipo cosiddetto “a pannelli” nell’ambito
della produzione scultorea postgiustinianea
Prendendo spunto dalle esigue testimonianze sopravvissute, il mio intervento intende proporre
alcune riflessioni sulla diffusione dei capitelli imposta del tipo cosiddetto “a pannelli” nel periodo
compreso tra la fine del VI secolo e gli inizi del IX, e, nel contempo, integrarne il catalogo con una
serie di interessanti reperti ancora inediti.
Lo studio dei capitelli “a pannelli” s’inquadra nell’ambito di una mia più ampia ricerca sulla
produzione scultorea bizantina in epoca postgiustinianea, un campo d’indagine in larga parte
ancora da approfondire.
All’indomani del lungo regno di Giustiniano, infatti, il panorama della scultura bizantina appare
alquanto problematico. Nei tre secoli che seguono, il numero di testimonianze datate o databili è assai
esiguo e quasi tutte sono, tra l’altro, decontestualizzate. Eppure, nonostante lo scenario disomogeneo e
frammentario, grazie ad alcuni studi è stato possibile evincere che, già da questo periodo, le tipologie
di capitelli di tradizione classica furono gradualmente soppiantate da quelli a imposta. In particolare,
sembrano aver riscontrato particolare fortuna quelli del tipo cosiddetto “a pannelli”, categoria già dif-
fusa nel VI secolo e ampiamente documentata nei secoli di transizione da una serie di esemplari, tra
i quali costituiscono dei sicuri punti di riferimento i capitelli siglati dai monogrammi di Giustino II e
della moglie Sofia nell’esedra di Yalova Termal, il grande capitello del museo di Afyonkarahisar che reca
il monogramma dell’imperatore Foca e quello siglato dall’Augusta Irene nel Museo Bizantino di Atene.
Verranno esaminate le alterazioni che nelle forme e nell’ornamentazione essi subiscono in questo
intervallo di tempo. La componente decorativa, già ridotta nei modelli di VI secolo alla semplice presenza
di forme quali croci, dischi, foglie di vite e quadrilobi al centro dei pannelli, sembra adattarsi alla consue-
tudine sempre più frequente di contrassegnare con dei nomi o delle invocazioni in forma monogram-
matica i pannelli del capitello, riducendo a volte a questi unici elementi la decorazione. Questo aspetto
potrà essere meglio affrontato alla luce di nuovi e interessanti esempi inediti conservati a Istanbul che
contribuiscono, peraltro, a ridurre la carenza di testimonianze dalla capitale bizantina in questo contesto.
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