Bilancio sociale avis comunale pavia



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Ma in realtà il dato è ancora più positivo di quanto non appaia ad una prima già ottima analisi.

Nel corso del 2016 abbiamo infatti provveduto a un’intensa e imponente revisione dei tabulati dei donatori, nell’ambito della quale abbiamo contattato personalmente tutti coloro che risultavano non donare da un lungo periodo di tempo. In forza di questo lavoro, nel quale sono stati impegnati a fondo tutti i nostri volontari, siamo riusciti a riavviare alla donazione molti donatori che si erano fermati. D’altro canto abbiamo provveduto a espungere dal tabulato tutti i donatori che avevano concluso la loro attività donazionale.

Gli ex donatori tolti dall’elenco degli effettivi sono stati 275.


Da questo ricaviamo un dato molto significativo e qualificante: i nuovi donatori, nel corso del 2016, sono stati ben 393, con un aumento sul numero dei donatori del 2015 pari a ben il 20%.

Nel corso del 2015, primo anno del mandato del Consiglio, i nuovi donatori erano stati 303.

Quindi nello scorso anno abbiamo registrato un aumento dei nuovi donatori pari al 30% (+29.70%).

Vediamo la distribuzione dei nuovi donatori nel corso dell’anno 2016.





gen

feb

mar

apr

mag

giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

TOTALE

35

29

35

31

33

34

27

22

28

42

38

39

393

Possiamo anche fare un raffronto tra i nuovi donatori del 2015 e del 2016.















































gen

feb

mar

apr

mag

giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

TOTALE

2015

12

14

11

18

36

26

25

12

35

44

32

38

303

2016

35

29

35

31

33

34

27

22

28

42

38

39

393











































I risultati ottenuti ci rallegrano, ma guai a considerare raggiunto qualsivoglia traguardo, quand’anche parziale, ovvero a sedersi sugli allori.

I donatori della nostra AVIS Comunale, ancorché aumentati in maniera significativa, sono ancora del tutto insufficienti. Innanzitutto per la presenza tra loro di numerosi studenti universitari non pavesi, e quindi destinati a lasciare la nostra città dopo pochi anni. Ma anche per le esigenze del nostro ospedale.

Teniamo sempre presente che la Fondazione Policlinico San Matteo è una struttura a cui si rivolgono pazienti da ogni parte di Italia, e che il servizio di Aferesi del SIMT è un’eccellenza a livello europeo. Capiremo quindi che le esigenze di emazie sono davvero ingenti. A oggi provvediamo per meno della metà, poco più della metà se consideriamo le donazioni di tutta la provincia. Per questo ci occorrono più donatori: molti di più.

Possiamo analizzare la composizione dei nostri donatori per fascia di età:


18-22

23-27

28-32

33-37

38-42

43-47

48-52

53-57

58-62

63 e >

TOT

194

326

243

205

196

285

367

197

137

48

2198

Alcune osservazioni:



  • Quasi un donatore su tre appartiene ad una fascia di età compresa tra i 43 e i 52 anni;

  • Poco più di un donatore su 5 ha meno di 27.

La percentuale, pur senz’altro migliorabile, dei donatori delle fasce più giovani deve comunque scontare, come detto in precedenza, la forte presenza di studenti universitari.

Leggiamo sullo studio: “La mobilità a Pavia: analisi, criticità e prospettive”, pubblicato nel 2013 da Sabrina Spaghi,collaboratrice dell’Università di Pavia, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali:

La città di Pavia registra 71.142 residenti, ovvero circa il 13% della popolazione dell’intera provincia. Il capoluogo pavese è caratterizzato negli ultimi decenni da un costante declino demografico, fenomeno comune a molte altre realtà urbane: dopo l’espansione demografica avvenuta fino agli anni ’70, si evidenzia infatti una chiara inversione di tendenza. Analizzando l’evoluzione demografica della popolazione di Pavia dall’inizio dello scorso secolo a oggi, emerge un processo di continua crescita fino agli anni ’70, con un numero di residenti che passa da 37.611 nel 1901 a 86.839 settanta anni più tardi. Gli anni ’70 registrano il picco massimo di crescita, con una variazione percentuale del 15,8% rispetto al decennio precedente. In seguito la crescita diventa negativa, con una perdita di 16.000 abitanti fino al 2001. Nell’ultimo decennio il trend negativo si è arrestato e la popolazione pavese si è stabilizzata sui 71.000 abitanti. Negli ultimi dieci anni la popolazione pavese si è stabilizzata grazie a due elementi: il tasso di natalità a Pavia è cresciuto di quasi un punto percentuale, portandosi dal 7 a quasi l’8%; contestualmente, il flusso migratorio è aumentato, si registra infatti al 2010 il 10% di residenti stranieri sul totale della popolazione cittadina”.

A fronte di questi dati spicca in modo assolutamente significativo il numero degli studenti universitari, che assomma a ben 25.000 presenze.
Anche per quanto riguarda la suddivisione per fasce di età possiamo fare un confronto tra il 2015 e il 2016, all’interno del grafico seguente:






18-22

23-27

28-32

33-37

38-42

43-47

48-52

53-57

58-62

63 e >

TOT

2015

8,10%

13,29%

11,14%

10,29%

12,68%

12,81%

13,43%

7,96%

8,05%

2,25%

100,00%

2016

8,83%

14,82%

11,06%

9,33%

8,92%

12,97%

16,70%

8,96%

6,23%

2,18%

100,00%

Le variazioni non sono eclatanti. Possiamo assistere, nel 2016, a un aumento della fascia tra i 48 e 52 anni e, per fortuna, un incremento nelle fasce tra i 18 e i 27 anni.


Un ulteriore cenno riguarda la composizione di genere dei nostri donatori.


Uomini

1.499

Donne

699

Non sostanziali le differenze rispetto all’anno precedente, seppure con un lieve incremento delle donatrici.






2015

2016

Uomini

70,04%

68,20%

Donne

29,96%

31,80%




100,00%

100,00%

DONAZIONI
Passando ad analizzare le donazioni relative all’anno 2016, potremmo nuovamente esprimere la nostra soddisfazione.

Cominciamo con le donazioni di sangue intero:

Nel corso del 2015, anno in cui ha iniziato ad operare l’attuale Consiglio Direttivo, abbiamo registrato una moderata, ma sensibile diminuzione, legata, ovviamente, alla chiusura dell’Unità di Raccolta di AVIS Pavia, avvenuta a far tempo dal 1° gennaio 2015.

Si trattava, infatti, di recuperare le 581 sacche donate nel 2014 presso la nostra Sala Prelievi, dirottandole al SIMT, con la difficoltà connessa al numero contingentato di donazioni concesse nella mattinata di sabato, giorno più desiderato dai donatori per effettuare la loro donazione.

Il nostro impegno e le convenzioni allora stipulate con il SIMT, con il nostro non indifferente impegno economico, avevano consentito di contenere il calo, nel 2015, al solo 2,5%.

Nel corso dello scorso anno, grazie al nostro impegno a tutto campo, siamo riusciti a invertire la rotta con grande efficacia, aumentando le donazioni di sangue intero non solo nei confronti del 2015 (+ 22,22%), ma anche rispetto al 2014, anno nel quale era ancora aperta la Sala Prelievi AVIS Pavia(+ 19,05%).


Credo di poter dire che siano risultati davvero importanti.

L’aumento di donazioni di sangue intero del 22% rispetto allo scorso anno e, addirittura, del 19% rispetto a quando era ancora aperta la nostra Unità di Raccolta sono dati, permettetemi di dirlo, davvero entusiasmanti.




 

2014

2015

2016

Sangue intero SIMT

962

1.503

1.837

Sangue intero UdR AVIS PV

581

0

0

 

1.543

1.503

1.837

È opportuno altresì ricordare che l’incremento delle donazioni è stato condizionato, e ovviamente limitato, dal fatto che, a far data da settembre 2016, a seguito del venir meno della convenzione più volte richiamata, si è dimezzato il numero dei donatori che era possibile far donare nella mattinata del sabato.

Nel grafico che segue è possibile osservare l’andamento mensile delle donazioni di sangue intero, nel corso del 2016:


gen

feb

mar

apr

mag

giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

 

142

141

155

135

143

171

162

138

176

158

162

154

1837

Così come potrebbe essere interessante osservare un raffronto con le donazioni di sangue intero mensili relative all’anno 2015:








gen

feb

mar

apr

mag

giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

 

2015

79

103

109

111

123

124

153

120

154

149

138

140

1.503

2016

142

141

155

135

143

171

162

138

176

158

162

154

1.837

Nel grafico sottostante si evidenzia, invece, in modo netto che tutti in tutti i mesi del 2016 il numero delle donazioni è stato superiore all’analogo mese dell’anno precedente, talora in misura davvero notevole.

In questo scenario oggettivamente positivo dobbiamo tuttavia registrare una zona d’ombra. Un aspetto che non offre completezza il nostro successo.

Questo dato riguarda le donazioni di aferesi, le quali, nel corso del 2016, hanno registrato una lieve flessione, pari al 4,5%.

Credo sia superfluo ricordarvi l’importanza di questa forma di donazione, nella quale il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Policlinico San Matteo si pone quale modello di eccellenza internazionale. Questo tipo di donazione è preferibile rispetto alla separazione di piastrine da sangue intero in quanto una donazione di piastrine da aferesi corrisponde a 6-7 donazioni di piastrine da sangue intero riducendo di 6-7 volte il rischio di immunizzare il paziente. Le piastrine da aferesi vengono utilizzate per la terapia di alcune gravi malattie, come le leucemie, dei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia, e come supporto fondamentale nei trapianti di midollo osseo.

È nostro dovere precisare che il risultato non è in alcun modo legato a uno scarso impegno da parte nostra. La nostra chiamata è effettuata con egual intensità sia per il sangue intero che per l’aferesi.

Nella fattispecie,intorno al mese di settembre 2016, ci siamo resi conto dell’andamento, e così abbiamo ritenuto utile una procedura particolare di chiamata, destinata sia alle aferesi che al sangue intero, affidata al nostro personale.

A fronte di ciò, diventa prioritario capire i motivi di questo dato, al fine, ovviamente, di tornare a incrementare le procedure di aferesi dei nostri donatori.


Nel seguente grafico è possibile esaminare i dati delle aferesi mese per mese:


gen

feb

mar

apr

mag

giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

 

192

191

223

207

202

179

181

171

207

168

198

175

2.294

E, così, poter compiere un raffronto mensile tra gli anni 2015 e 2016:






gen

feb

mar

apr

mag

giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

 

2015

182

193

201

210

211

186

215

163

211

212

197

222

2.403

2016

192

191

223

207

202

179

181

171

207

168

198

175

2.294

Pertanto, è possibile rilevare come il calo sia principalmente localizzato negli ultimi mesi dell’anno, nonostante le misure straordinarie da noi messe in atto.



DATO COMPLESSIVO
A seguire, la sintesi di tutte le donazioni:




2014

2015

2016

Sangue intero c/o SIMT

962

1.503

1.837

Sangue intero c/o AVIS

581

0

0

Aferesi

2.430

2.403

2.294




3.973

3.906

4.131

Quest’altro grafico ci permette di rilevare l’Indice donazionale.

L’Indice donazionale, o indice di donazione, è il rapporto tra il numero di donazioni e il numero di donatori attivi.

Nel caso di AVIS Comunale Pavia tale indice è pari a circa 1,90.

Un valore che riteniamo ancora molto basso.

Significa che, mediamente, i nostri donatori non donano neppure due volte all’anno.

Un incremento che, se fosse possibile anche per un minimo 2,50 di questo indice, comporterebbe un aumento di centinaia di donazioni annue. Il che, unitamente all’ingresso di nuovi donatori, produrrebbe un notevole salto di qualità per la nostra AVIS Comunale Pavia.

Questo obiettivo non è semplice, ma pur sempre ottenibile tramite un’intensa e precisa attività di chiamata, che oggi risulta facilitata dal lavoro di sistemazione eseguito in questi mesi. Questa attività, grazie al lavoro propedeutico svolto, è iniziato e dovrà proseguire con grande intensità anche in futuro.

Ciò sarebbe auspicabile, ancor di più, una volta aperta la nostra Unità di Raccolta senza limitazioni nelle donazioni possibili nella giornata di sabato.
Un ultimo sguardo al cosiddetto Indice di penetrazione: esso rappresenta il rapporto tra i donatori attivi e la popolazione generale del territorio di riferimento.

Nel nostro caso abbiamo preso come riferimento la popolazione di Pavia e dei comuni sui quali operano i nostri Gruppi sottocomunali1.

Il numero complessivo della popolazione dei comuni presi in riferimento assomma a: 159.143.

Si deduce, pertanto, che l’indice di penetrazione è pari all’1,28%.


Una percentuale certamente bassa, ma anche poco attendibile, in quanto la cifra della popolazione sin qui considerata è globale, e tiene quindi conto anche dei minori e degli ultra sessantacinquenni.

Il conteggio dei potenziali donatori nel territorio, ossia dei soggetti di età compresa tra i 18 e i 60 anni, è un dato molto difficile da ottenere, ma necessario per ottenere il cosiddetto Indice di penetrazione adattato.

Per una simulazione abbiamo considerato le cifre fornite dall’ISTAT circa la struttura della popolazione e gli indicatori demografici. Secondo questo studio la fascia di popolazione tra i 18 e i 60 anni costituisce circa il 59% della popolazione complessiva nazionale. Applicando questa ipotesi di lavoro otteniamo per la nostra AVIS Comunale un indice di penetrazione adattato pari al 2,18%.

Indice che, comunque, riteniamo ancora basso, se raffrontato all’indice medio della regione Lombardia (4,15%).


Possiamo concludere che ci rimane molto lavoro da fare.


ATTIVITA’
Numerose le attività svolte da AVIS Comunale Pavia anche nel corso del 2016.

Ma prima di sottoporle più nel dettaglio è importante compiere un doveroso passo indietro.

Nel corso dell’assemblea dell’aprile 2015, che aveva eletto l’attuale Consiglio, i candidati avevano illustrato alcuni punti essenziali che avrebbero dovuto costituire il filo conduttore dell’attività associativa nel corso di questi due anni.
Credo sia preliminarmente opportuno verificare quanto sia stato fatto relativamente a questi punti che definirei in un certo senso programmatici.

Apertura Sala Donazioni
Era il primo obiettivo postosi dal nuovo Consiglio e quello al quale sono state dedicate molte energie.

Rammenterete che a seguito dell’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano del 16 dicembre 2010, che ha approvato i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti, in linea con quanto prescritto dalla normativa europea in materia di produzione di emocomponenti labili ad uso trasfusionale, nonché dalla Legge 21 ottobre 2005, n. 219, recante la “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale di emoderivati”, le Unità di Raccolta operanti sul territorio dovevano necessariamente ottenere un provvedimento di certificazione entro la data del 31 dicembre 2014, pena la decadenza della precedente autorizzazione e la conseguente cessazione della propria attività.

Contrariamente ad altre Unità di Raccolta della nostra provincia, quella gestita da AVIS Comunale Pavia non ha seguito il previsto iter di accreditamento e quindi, con il 1° gennaio 2015, altro non si è potuto fare che procedere all’obbligata chiusura.

Il mandato ricevuto dal Consiglio eletto nel corso dell’Assemblea tenutasi il 18 aprile 2015 è stato quello di procedere ex novo alla certificazione della Sala Donazioni, e quindi alla sua susseguente riapertura.

Immagino molti di voi abbiano avuto modo di vedere questa mattina lo stato dei lavori e ne siano rimasti soddisfatti.

Abbiamo dato corso alla ristrutturazione dei locali, all’arredamento degli stessi, alla stesura di piani e procedure, alla formazione e accreditamento del personale medico, che da tempo frequenta continuativamente il Servizio Trasfusionale del San Matteo.

Mentre scrivo queste righe (ovviamente in anticipo rispetto al giorno dell’Assemblea) restano solamente da reperire le bilance2, le quali, stante le nuove normative, dovrebbero essere fornite dal SIMT a fronte di una riduzione del rimborso per sacche. Il che pare anche logico, stante i prezzi sensibilmente inferiori strappati dai SIMT lombardi nell’ambito di una gara d’appalto unica a livello regionale per l’acquisto delle attrezzature.

Manca anche, e soprattutto, la visita ispettiva dell’ATS – Agenzia di Tutela della Salute (già ASL – Azienda Sanitaria Locale), la quale dovrà dare il proprio benestare definitivo.

Insomma, potremmo sostenere che siamo in dirittura di arrivo per un obiettivo che era prioritario nelle ipotesi di lavoro.

Vorrei anche in questa sede esprimere il nostro ringraziamento al SIMT e al suo Direttore, il dottor Cesare Perotti, il quale ha condiviso il cammino con noi, e che sempre si è reso disponibile – laddove nelle sue possibilità – a supportarci.



Sistemazione elenchi donatori
Nell’assemblea del 2015 l’eligendo Consiglio aveva posto come obiettivo importante la sistemazione degli elenchi donatori e dei supporti informatici di gestione degli stessi.

All’inizio del mandato, analizzando la situazione dell’anagrafe donatori, ci siamo immediatamente resi conto che sia per la avvenuta chiusura della sala donazioni associativa sia, soprattutto, per la modifica dei sistemi gestionali da parte del SIMT, con il passaggio dal programma Eliot al programma Emonet, si era verificato un completo disallineamento tra i dati dei donatori effettivi, presenti in Emonet, e quelli da noi registrati nel nostro sistema Assoavis.

Sono stati necessari lunghi mesi d’intenso lavoro per epurare il nostro archivio da dati relativi a Soci non più attivi e, soprattutto, per implementarlo con i donatori effettivi di AVIS Comunale Pavia che già donavano ma che non erano mai stati da noi registrati e che non avevano mai ricevuto neppure il nostro tesserino.

Moltissime energie, tantissimo lavoro e l’impegno assiduo di tutti hanno consentito una soluzione del problema, così da consentirci una maggiore efficacia nella gestione dei donatori e nell’attività di chiamata.

Si tratta, naturalmente, di un lavoro in continuo divenire, perché la necessità di aggiornamento è quotidiana.

Ancora oggi possiamo dire che sia proprio questa l’attività che maggiormente impegna la nostra associazione.


Rapporti con le Istituzioni
Il Consiglio, eletto nel 2015, si era posto l’obiettivo di migliorare e rafforzare i rapporti con le Istituzioni presenti nella città.

Anche in questo caso potremmo sostenere che i risultati raggiunti siano estremamente positivi.

Con il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale i rapporti si sono rinsaldati e si possono certamente definire positivi. Ma più in generale abbiamo reso fondanti, costruttivi e positivi i rapporti con tutto il personale del SIMT, facendo di tutti degli interlocutori attenti e collaborativi.

Positivi anche i rapporti, più in generale, con la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, consolidatasi e concretizzatasi nel “Protocollo d’intesa per la gestione della donazione di sangue ed emocomponenti di volontari afferenti all’AVIS Comunale di Pavia”, dell’agosto 2015, e nella successiva “Convenzione per consulenze sanitarie tra Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e AVIS Comunale Pavia”, del novembre 2015.

Ottimi anche i rapporti con il Comune di Pavia. Il Sindaco e numerosi Assessori hanno presenziato con costanza e, soprattutto, con autentica partecipazione a ogni nostra iniziativa. La Civica Amministrazione ci ha inoltre spesso coinvolto nelle proprie manifestazioni, quali quella importantissima dell’estate pavese. In un paio di occasioni ha anche premiato nostri atleti nell’ambito delle riunioni del Consiglio Comunale.

Anche con la Provincia di Pavia (poi Area Vasta e ora, probabilmente, ancora Provincia) i rapporti sono sempre stati positivi e continui. Sia con il precedente Presidente Daniele Bosone e con l’Assessore Francesco Brendolise, sia con l’attuale Presidente Vittorio Poma.

Ugualmente ottimi sono i rapporti con l’Università di Pavia, con la quale abbiamo sottoscritto una convenzione finalizzata a una reciproca collaborazione.

Credo sia superfluo rammentare quanto sia importante uno stretto rapporto tra noi e l’Ateneo, anche in considerazione della grande potenzialità donazionale rappresentata dai suoi numerosi studenti, che sono, lo rammento, oltre 25 mila.

Nell’ambito delle intese l’Università, tra l’altro, autorizza ad AVIS Comunale Pavia: “la promozione attiva, tramite gazebo mobile posizionato nei cortili e nei vari spazi dell’Università, con campagna di affissione preventiva. Il gazebo avrà la funzione di informare ed avviare alle visite mediche. La promozione passiva, durante gli eventi sportivi universitari, tramite striscioni, cartelli e simili; l’organizzazione di Conferenze e dibattiti a tema che si svolgeranno in aule appositamente messe a disposizione dall’Università; l’organizzazione di eventi ludici, gratuiti, aperti a tutti gli studenti e a tutto il personale universitario”.

L’Ateneo, inoltre, “si impegna a offrire il proprio patrocinio gratuito autorizzando l’utilizzo del proprio logo da affiancare a quello dell’AVIS, nella comunicazione promozionale e propagandistica che l’AVIS realizzerà.



A rendere disponibile uno spazio sul proprio sito internet per la comunicazione delle iniziative, a favorire l’individuazione e la concessione in uso, a titolo gratuito, di un ambiente idoneo nell’ambito delle proprie strutture”.

Al riguardo voglio esprimere al Rettore Professor Fabio Rugge e, più in generale,all’Università degli Studi di Pavia il ringraziamento per la sensibilità e l’attenzione mostrate.

Con l’ATS – Agenzia di Tutela della Salute di Pavia (già ASL – Azienda Sanitaria Locale) e con l’ASST - Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Pavia (già Azienda Ospedaliera della Provincia di Pavia) i rapporti – seppur meno frequenti – sono stati improntati alla massima disponibilità e collaborazione. Ricordo che con l’ATS avremo occasione di confrontarci a fondo e ben presto per la certificazione della Sala Donazioni.

Alla luce di quanto sopra,si evince che l’obiettivo di costruire una rete di proficue relazioni con le Istituzioni locali, che il Consiglio si era posto due anni fa, è stato pienamente raggiunto.



Associazione
Rivitalizzare l’Associazione, lanciare una nuova fase di coesione e di entusiasmo: questo è un ulteriore obiettivo prefissovi dal Consiglio e che, finora, è stato conseguito. Il Consiglio ha lavorato coeso, con costante informazione di tutti. Soprattutto in un reale spirito di assoluta amicizia e di ritrovato entusiasmo. Analogamente i Gruppi hanno rilanciato le loro attività, trovato nuovi spunti, ripreso entusiasmo.

È necessario tenere sempre presente l’importanza di questo prioritario aspetto. AVIS Pavia è innanzitutto un’Associazione di Volontariato, che si basa sul dono del sangue dei propri donatori ma anche, e ancor più, sul lavoro e sull’impegno di tanti amici che, con il loro entusiasmo, donano anche il loro tempo e le loro energie per le nostre iniziative di crescita.



Nuovi strumenti
Il consiglio ha anche percorso nuove strade di promozione e di comunicazione, utilizzando i supporti forniti dalla tecnologia. In primis mediante l’inoltro a mezzo mail a tutti i donatori di notizie ed eventi relativi alla nostra AVIS.

Ma anche mediante l’utilizzo dei nuovi strumenti cosiddetti “social”.

Di assoluto rilievo il successo ottenuto dalla pagina Facebook di AVIS Comunale Pavia (indirizzo @aviscomunalepavia).

Nel corso del 2016 abbiamo raggiunto, con questa pagina, ben 95.720 persone: un risultato impensabile con gli strumenti tradizionali.

Possiamo vedere anche alcune informazioni ulteriori.

In questo caso, per esempio, verifichiamo che il numero delle visitatrici Donne è superiore a quello dei visitatori Uomini: 54% contro 46%.


Donne

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ahborot havfsizligi
havfsizligi kafedrasi
fanidan bo’yicha
fakulteti iqtisodiyot
boshqaruv fakulteti
chiqarishda boshqaruv
ishlab chiqarishda
iqtisodiyot fakultet
multiservis tarmoqlari
fanidan asosiy
Uzbek fanidan
mavzulari potok
asosidagi multiservis
'aliyyil a'ziym
billahil 'aliyyil
illaa billahil
quvvata illaa
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