International congress of byzantine studies belgrade, 22 27 august 2016

Lettera 4
La più enigmatica e complessa delle lettere del 
corpus.
Pare dipanarsi come una precisa analisi 
e critica di un testo in cui il destinatario ha rivalutato la sua posizione sulla questione palamita. La 
retorica e la grazia “attica” servono a impreziosire il contenuto di questo discorso. Tutti i grandi 
modelli dell’antichità tuttavia sono inferiori ai vincitori dell’Athos che l’autore e il “maestro Davide” 
chiamano a raccolta dopo la tempesta alla quale sono scampati. Da questo punto in poi il testo 
si fa volutamente criptico, menzionando una serie di figure omeriche dietro le quali potrebbero 
nascondersi personaggi reali. La lettera si chiude con l’invito al destinatario a inviare discorsi simili 
o superiori a quello completato.
Lo scopo del nostro intervento è quello di tentare di fornire ipotesi fondate sui numerosi 
problemi ed enigmi posti dal piccolo 
corpus 
epistolare nell’intenzione di aggiungere al già complesso 
mosaico delle fonti sulla controversia palamita una nuova tessera.

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Yannis Kakridis
Universität Bern, Slavisches Institut, Bern, Switzerland; 
[e-mail]
The Slavic Reception of Barlaam’s Argumentation Theory
In his Anti-Latin treatises, Barlaam the Calabrian appears not only as a skilfull arguer, but 
also as an argumentation theorist. His emphasis on correct argumentation procedure adumbrates 
modern attempts to arrive at a list of rules for critical discussion and to redefine the traditional 
fallacies in terms of violations of these rules.
In the seventh decade of the 14
th
century, two of Barlaam’s earliest treatises were translated 
into Serbian Church Slavonic. The translation is accompanied by scholia. Some of them show that 
the concept of dialectical discussion, which was central to Barlaam’s methodology, was beyond the 
translator’s grasp. In fact, the spirit of these scholia is very close to Gregory Palamas’ view of the 
Latins and his perplexed reaction to the writings of Barlaam the Calabrian.