Scheda progetto per l’impiego di volontari in servizio civile in italia



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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN

SERVIZIO CIVILE IN ITALIA




ENTE




  1. Ente proponente il progetto:



Comune di Caccamo

NZ02264



  1. Codice di accreditamento:




ALBO NAZIONALE


  1. Albo e classe di iscrizione:



CARATTERISTICHE PROGETTO




  1. Titolo del progetto:



Roberta II



  1. Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):



Area “A” Settore Assistenza codici 01- 06 - 11----------



  1. Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:



CONTESTO TERRITORIALE:
Il territorio in cui si trovano le sedi nelle quali si dovrà attuare il presente progetto è quello del Comune di Caccamo.

Per accedere a Caccamo si esce da Termini Imerese verso Sud-Ovest, e si sale tra lussureggianti uliveti; quindi si costeggia il versante Est dell’angusta vallata del San Leonardo: il fiume nasce dal monte Cardellia, tra Corleone e Prizzi, con il nome del fiume della Mendola, e in prossimità di Vicari e fino alla foce assume quello di San Leonardo.

Entrati nel territorio di Caccamo, a circa Km 3 del centro abitato, si innesta sulla destra una strada di recente costruzione che conduce alla diga San Leonardo (bacino Rosamarina).

Subito dopo appare il magnifico castello di Caccamo, su una rupe di calcare compatto a strapiombo sulla vallata, e quindi si incontra Caccamo, m 521, ab. 8.529 posta su un contrafforte ad Ovest del monte San Calogero.

Diverse ipotisi sono state avanzate sull’origini di Caccamo, basate soprattutto sulle possibile etimologie del nome (dal greco kakkabe = pernice; dal cartagginese caccabel = testa di cavallo; dal latino càcabus = caldaia), ma certamente il sito fu abitato fin dai tempi più remoti.

Incerta la sua data di fondazione: il primo impianto urbanistico risale al 480 a.c., quando i Cartaginesi dopo la disfatta di Himera per mano del Tiranno Siracusano Gerone, vi si rifugiarono.

Si trovano tracce bizantine dell’ottocento d.c. in alcuni insediamenti urbani; ma la vera storia scritta della Città di Caccamo inizia nel 1094 con i normanni, quando fu concessa in feudo a Goffredo de Sageyo.

Da sempre, la storia della Città, gravita intorno al Castello che la sovrasta perché edificato sopra una massiccia rupe.

Sotto le varie dominazioni: i Chiaramonte 1300/1392 e i Pradres Cabrera 1398/1490 il Castello viene sempre più fortificato: nel 1643 Caccamo diventa Città sotto la signoria degli Herrigues Carrera.

Più tardi e precisamente dal 1746 al 1813 la Città da baronia si trasforma in ducato; con i Despuches 1813/1963 la poesia e l’arte entra a corte ma con loro scompare l’ultimo principe delle dinastie che hanno retto le sorti di Caccamo.


Il territorio è esteso ettari 18.780, ha una popolazione residente di circa 8.496, di cui un terzo è rappresentato dalla popolazione attiva ed i restanti due terzi da anziani, giovani e minori: l’economia prevalente è il turismo culturale, segue l’agricoltura, e la pastorizia, anche se esiste ancora un fenomeno emigratorio verso il centro-nord.

CACCAMO

Sedi:


  1. Largo Pietro Spica n. 2



CONTESTO SETTORIALE:
La popolazione anziana del territorio si caratterizza per un’aspettativa di vita di 80 anni, risultato di un miglioramento delle condizioni di vita e della diminuzione delle nascite; questo dato rappresenta il fenomeno demografico più rilevante della nostra epoca e dovrebbe attivare adeguate iniziative in campo sociale e sanitario per offrire agli anziani integrazione di servizi che tengano conto non solo dei loro bisogni ma anche dei loro desideri.

Gli anziani nella nostra società, fino a qualche ventennio fa, venivano sostenuti nel nostro contesto sociale dalle reti informali (figli, familiari vicinato); l’industrializzazione, l’inserimento della donna nel mondo del lavoro ha ridotto sempre più la sua presenza nel mondo familiare con la conseguenza di non poter più svolgere quel ruolo di cura verso le persone anziane. Tutto ciò ha determinato nel corso degli anni tante iniziative legislative che tengono conto dei molteplici bisogni della popolazione anziana, programmando servizi sia di assistenza domiciliare, socio-sanitari e socio-ricreativi, che interventi residenziali.

In questo territorio, molto vivibile sul piano ambientale, però c’è una modesta rete di servizi alla persona; avranno inizio entro la fine del 2006 i progetti triennali predisposti dai Distretti Socio-Sanitari, ai sensi della legge 328, con i quali si riesce a coprire una minima parte di domanda che proviene dal popolazione anziana, disabili e donne in difficoltà.
Inoltre, in una società che cresce anagraficamente verso l’alto, i servizi alla persona non possono essere assicurati tutti dallo Stato, bensì anche dagli stessi cittadini e dalle loro associazioni, secondo il principio di sussidiarietà: da questa considerazione nasce l’idea di fare qualcosa per gli anziani, i disabili e famiglie con prole che non hanno un adeguato supporto familiare, e per tutte le persone che si trovano in stato di ridotta o non autosufficienza, per assicurare a loro una minima condizione di vita sociale.
La finalità è di aiutare la persona a restare, per quanto possibile nella propria abitazione, assicurandogli una minima condizione di vita sociale, come avveniva alcuni anni fa con le reti informali (figli, famiglia, vicinato).
Le principali richieste che pervengono dal territorio possono essere così sintetizzate:


  1. disbrigo pratiche amministrative;

  2. aiuto nel governo settimanale dell’alloggio;

  3. sostegno psicologico.


SITUAZIONE DATA:
Nella tabella 1 che segue, sono riportati i dati relativi al numero degli anziani esistenti nel Comune, il numero di domande che hanno fatto per accedere all’AD, nonché il numero di domande soddisfatte.
TAB. 1


COMUNI

NUMERO ANZIANI

DOMANDA ESPRESSA

DOMANDE SODDISFATTE

DA COMUNE



Caccamo

1.721

100

40

Nella tabella 2 che segue, sono riportati i dati relativi al numero dei disabili e portatori di handicap esistenti nel Comune, il numero di domande che hanno fatto per accedere all’AD, nonché il numero di domande soddisfatte.



TAB. 2


COMUNI

NUMERO DISABILI

DOMANDA ESPRESSA

DOMANDE SODDISFATTE

DA COMUNE



Caccamo

80

50

10

Nella tabella 3 che segue, sono riportati i dati relativi al numero delle donne con prole in momentaneo stato di difficoltà esistenti nel Comune, il numero di domande che hanno fatto per accedere all’AD, nonché il numero di domande soddisfatte.


TAB. 3

COMUNI

NUMERO FAMIGLIE

DOMANDA ESPRESSA

DOMANDE SODDISFATTE

DA COMUNE



Caccamo

120

80

10

Giova precisare che sul territorio del Comune di Caccamo attualmente non opera alcun progetto di assistenza alla persona; a Gennaio dovrebbe partire il progetto del Distretto socio sanitario n. 37.








  1. Obiettivi del progetto:




Obiettivi generali:



  1. Potenziare il servizio di segretariato sociale del Comune;

  2. Attivare l’assistenza domiciliare anziani, disabili e famiglie con prole in difficoltà; l’AD non sarà soltanto di tipo domestico;

  3. Promuovere la partecipazione degli anziani, disabili e donne in difficoltà, per ridurre il rischio di emarginazione sociale;

  4. Promuovere il diritto di cittadinanza attiva dell’anziano, del disabile e della sua famiglia, sia rimovendo le cause pregiudicanti l’autonomia sia migliorando le opportunità di integrazione e di inserimento nel tessuto cittadino;

  5. Promozione del progetto e del Servizio Civile Nazionale.


Obiettivi specifici:


  1. Servizio di segretariato sociale: il servizio sarà strumento fondamentale per promuovere i servizi previsti nel progetto, e sarà anche un servizio attivo per dare informazioni certe. Inoltre, si pone anche l’obiettivo di osservare i bisogni del territorio con lo scopo di creare una banca dati capace di fornire un panorama preciso dei servizi presenti, delle esigenze rappresentate, garantendo la massima informazione e segnalando i bisogni emergenti nel territorio.

Le principali attività svolte dal segretariato sono:



  1. ascolto;

  2. fornire notizie sulla natura e sulle procedure per accedere ai vari servizi previsti dal progetto e quelli esistenti sul territorio, nonché sulla legislazione e modulistica pertinente per facilitare l’espletamento delle prassi e delle procedure necessarie per ottenere le prestazione e/o accedere ai servizi;

  3. smistare e segnalare le richieste di prestazioni ai servizi e agli Enti competenti;

  4. collaborare con i servizi territoriali esistenti per fornire supporti di assistenza amministrativa;

  5. effettuare analisi e sintesi quantitative e qualificative dei dati relativi concernenti la situazione locale nella sua globalità al fine di contribuire al processo di programmazione e di organizzazione degli interventi;

  6. ricerca notizie e dati sul territorio per elaborare un archivio storico sui Servizi Sociali

  7. servizio di prenotazione accompagnamento ammalati.




  1. Assistenza domiciliare anziani e disabili

  • azioni che sostengano la famiglia con anziani, ed incentivino la cultura della domiciliarietà, ovvero la permanenza nel proprio ambiente di vita, nella sua abitazione storica, curandone la qualità della vita;

  • promuovere interventi per favorire l’autonomia dell’anziano, in collaborazione con l’ausiliario (ove esiste) e con l’OLP, sotto la guida dell’Assistente Sociale del Comune;

  • favorire attività relazionali e di socializzazione per gli anziani, per eludere il rischio di solitudine ed isolamento;

  • servizio di accompagnamento presso strutture sanitarie e socio sanitarie anche fuori territorio; per i minori disabili accompagnamento sullo scuolabus e attività di supporto in classe.




  1. Famiglia con prole in momentanea difficoltà

  • Favorire il sostegno alle famiglie con bambini in età scolare e pre-scolare;

  • In casi particolari potrà essere elaborato un piano di intervento per l’inserimento della donna, avendo cura di realizzare gli obiettivi nei modi e nei tempo che rispettano la volontà della donna.




  1. Servizio Civile:

  • promuovere l’etica ed i valori del Servizio Civile Nazionale presso gli enti copromotori e presso altri Enti ed utenti (scuole, famiglie, etc.).

Il Targhet di servizi alla persona che si vuole raggiungere, per ciascun centro interessato dal progetto, tenuto conto degli interventi previsti nel progetto dei Distretti Socio-Sanitari che operano sul territorio, è il seguente:



Targhet n. 1 Anziani


COMUNI

Numero

Domande

Espresse

Numero

Domande

Soddisfatte

Comune + Distretto

Numero

Domande

Residue

Numero volontari


Target

Progetto

Caccamo

100

40+26

34

12

10


Targhet n. 2 Disabili


COMUNI

Numero

Domande

Espresse

Numero

Domande

Soddisfatte

Comune +

Distretto

Numero

Domande

Residue

Numero volontari


Target

Progetto

Caccamo

50

10+10

30

12

7


Targhet n. 3 Famiglie


COMUNI

Numero

Domande

Espresse

Numero

Domande

Soddisfatte Comune +

Distretto

Numero

Domande

Residue

Numero volontari


Target

Progetto

Aliminusa-Montemaggiore

80

10+5

65

12

8





  1. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:



8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi
Saranno contenuti nel periodo progettuale di 12 mesi con la seguente modulazione:

    1. Prima Fase (primo mese):

corso di formazione dei volontari; pubblicizzazione attività progettuali, aggiornamento sito web, spot pubblicitari sull’emittente locale e filo diretto con gli ascoltatori;


    1. Seconda Fase (secondo mese):

spot pubblicitari e filo diretto con gli ascoltatori; attivazione segretariato sociale, valutazione stato di bisogno e aggiornamento banca dati del comune; inizio attività assistenza domiciliare anziani, disabili e famiglie; inizio collaborazione con gli enti partners;


    1. Terza Fase (terzo mese):

continuazione della seconda fase ed inizio attività promozione servizio civile;


    1. Quarta Fase (quarto mese in poi):

continuazione della seconda e terza fase; I° monitoraggio delle attività (fine 4 mese); II° monitoraggio attività (fine ottavo mese); verifica finale con relazione sui risultati conseguiti.

Diagramma di Gannt del progetto (schematizzazione grafica del punto precedente, con indicazione dei rapporti fra le varie fasi/attività)








MESI


FASI/ATTIVITA'

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

1° Fase: Formazione volontari, pubblicità progetto e aggiornamento sito web





































2° Fase: Pubblicizzazione progetto inizio segretariato sociale, AD anziani, disabili e famiglie; collaborazione con enti di assistenza e beneficenza





































3° Fase: Continuazione della seconda fase ed inizio promozione servizio civile.





































4° Fase: Continuazione della seconda e terza fase primo monitoraggio; secondo monitoraggio e verifica finale con relazione sui risultati conseguiti;






































8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione.
Si premette che sarà compito specifico dell’Assistente Sociale del Comune individuare i nominativi degli anziani, disabili e famiglie da assistere.

Inoltre, l’AD rivolta agli anziani, disabili e famiglie sarà fatta in collaborazione con gli uffici dei servizi sociali del Comune.


Prima Fase Azioni e Attività previste:

durante la pubblicazione del bando sarà fatta una intensa campagna di pubblicizzazione del progetto, come indicato al punto 18 che durerà anche per i primi due mesi di inizio attività. Sara aggiornato il sito web e sarà fatto il corso di formazione dei volontari secondo le nuove indicazione fornite dall’UNSC.


Seconda Fase Azioni e Attività previste:

continueranno le attività previste nella prima fase, fatta eccezione per la formazione che avrà la durata di ore 112 come previsto al punto 35 e 42.


Inoltre avranno inizio:
1) Il Segretariato sociale:

potenziare l’ufficio di segretariato sociale del Comune per fornire informazioni gratuite e corrette sui servizi erogati dal presente progetto, e sul diritto ad ottenere prestazioni sociali e assistenziali.

Le principali attività che il servizio svolgerà sono: disbrigo pratiche, pensioni, autorizzazioni mediche, esenzioni ticket su farmaci e analisi cliniche, tessera autobus, disbrigo commissioni varie, anche fuori territorio.
2) L’ Assistenza Domiciliare Anziani e Disabili:


  • attività di sostegno agli anziani in condizione di parziale o non autosufficienza, temporanea o definitiva, senza idoneo supporto familiare, nonché a soggetti in condizione di marginalità sociale.

  • servizio di animazione: organizzazione di momenti ludico ricreativi come la festa dell’anziano e altre manifestazione di aggregazione sociale durante alcuni periodi dell’anno. Attività di lettura a domicilio dei quotidiani, visione di videocassette, organizzazione di feste, ascolto musica e partecipazione a feste di piazza, uscite al mercato cittadino, ascolto e comunicazione con l’individuo: accompagnare l’utente per visite mediche presso i presidi sanitari; accompagnamento per visite ad amici e familiari, per la frequenza di centri socio ricreativi;

  • sostegno psicologico volto a favorire i rapporti familiari e sociali anche con la collaborazione del vicinato;

  • accompagnamento di minori ed handicappati in piscina, allo stadio, in palestra o altre manifestazioni sportive e culturali;

  • aiuto nel governo settimanale dell’alloggio (riordino letto, della stanza, degli indumenti e delle suppellettili);

  • aiuto per la preparazione dei pasti, lavaggio stoviglie.

  • Creare spazi strutturali ed idonei per favorire la crescita e l’integrazione sociale dei disabili, per migliorare le loro capacità relazionali ed i legami che l’individuo instaura con la comunità, con lo scopo di svolgere una funzione educativa sul singolo individuo: in questi spazzi creati si svolgeranno attività creative come: la pittura, la manipolazione e la creazione di oggettistica; e poi attività ludiche-creative che stimolano la fantasia del soggetto, etc..


3) Famiglie:

dare sostegno alle famiglie con bambini in età scolare e prescolare, attivando un servizio domiciliare per aiutare le mamme nelle fasce d’orario che va dalle 8,00 alle 10,00: aiutare a reggere il bambino piccolo, aiutare a preparare la colazione, aiutare a are il bagnetto, aiutare a vestirli per andare a scuola, etc..); appoggiare iniziative di tipo ludico ricreativo finalizzate a soddisfare le esigenze dei genitori che lavorano ma che rappresentano anche un importante momento di socializzazione, come le attività estive: spiaggia day o soggiorno marino diurno per minori (servizio che prevede l’accompagnamento dei minori per il periodo di Luglio/Agosto presso uno stabilimento balneare, campo estivo, con spesa a carico delle famiglie utenti e con obbligo di accendere polizza assicurativa).



Terza Fase Azioni e Attività previste: continueranno le attività previste nella seconda fase, fatta eccezione per la pubblicizzazione del progetto.
Inoltre, i volontari dovranno impegnarsi non solo nelle attività giornaliere ma anche per collaborare con l’assistente sociale per l’elaborazione di mini progetti di assistenza mirati ad anziani, disabili e famiglie in particolari condizioni di svantaggio.
Quindi inizierà la promozione del Servizio Civile:

che avverrà attraverso mini conferenze presso gli Enti copromotori, Comuni, Scuole, Servizi Sociali e Associazioni di Assistenza e Beneficenza, in particolare con incontri di quartiere con gruppi di famiglie, sarà promossa l’etica ed i valori del Servizio Civile Nazionale inteso principalmente quale forma alternativa di difesa della Patria senza l’uso delle armi, mediante un adeguato impegno sociale.


Quarta Fase Azioni e Attività previste: continuazione della seconda e terza fase; I° monitoraggio delle attività; II° monitoraggio attività (fine ottavo mese); verifica finale con relazione sui risultati conseguiti.
8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.
Personale proprio con contratto di lavoro a progetto

n. 1 Assistenti sociali;

n. 1 Amministrativi;

n. 1 Esperto Informatico;



n. 3 Totale

Personale volontario:

n. 1 Responsabile Locale;

n. 5 Olp;

n. 1 Responsabile Servizio Civile Nazionale;


Associazione U’Casteddu:

n. 1 presidente;

n. 5 soci;
Associazione culturale musicale “Complesso Bandistico Città di Caccamo”:

n. 1 presidente;

n. 2 soci;
Associazione amici della musica “Benedetto Albanese”:

n. 1 presidente;

n. 2 soci

Totale 19

8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto.

Si premette che, per ogni attività prevista, il volontario sarà sempre coordinato con l’operatore di riferimento (Olp) e con l’Assistente Sociale; inoltre saranno fatte delle verifiche bisettimanali sull’andamento dei servizi.


Nella fase formativa il volontario sarà chiamato a prestare particolare attenzione all’osservazione della realtà in cui dovrà operare ed a conoscere l’Istituzione territoriale competente, le figure professionali con le quali collaborerà e le specifiche attività.
Dopo questa fase iniziale, il volontario supporterà concretamente le altre figure professionali con le quali sarà affiancato, nello svolgimento delle attività giornaliere.

Il volontario, affiancato da altra figura professionale dell’Ente e sotto la guida del proprio operatore locale di progetto, si impegnerà per la realizzazione delle varie attività socio assistenziali.

In particolare, il volontario dovrà mettersi in gioco con gli altri volontari per dimostrare le proprie capacità, non solo nelle attività giornaliere ma anche per l’elaborazione di mini progetti di assistenza mirati ad anziani in particolari condizioni di svantaggio (sempre con il coordinamento dell’Assistente Sociale).
Inoltre i volontari dovranno fare le attività previste ai punti 1) segretariato sociale; punto 2) assistenza domiciliare anziani e disabili e punto 3) famiglie, previste nella seconda fase del punto 8.2, alle quali si fa dinamico rinvio.
Per l’attività di promozione del Servizio Civile il loro impegno sarà quello di coordinare gli incontri con: gli Enti copromotori, Comuni, Scuole, Servizi Sociali: in particolare con incontri di quartiere con gruppi di famiglie, affinché si possa portare il messaggio del Servizio Civile con l’intervento di qualche formatore accreditato o specifico, con l’utilizzo dell’attività di animazione partecipativa: in queste circostanze il volontario potrà rendere la propria testimonianza sulla propria esperienza di Servizio Civile.
Resta inteso che eventuali ore di lavoro prestate in eccedenza, rispetto a quelle previste al punto 13, danno diritto a riposi compensativi; va assicurato il giorno di riposo settimanale e la compensazione per il lavoro notturno che, dalle 22,00 alle ore 6,00, va considerato doppio.

Queste regole valgono per gli obiettivi previsti nel presente progetto nel caso in cui ne ricorrano le condizioni.






  1. N
    12
    umero dei volontari da impiegare nel progetto:


0



  1. Numero posti con vitto e alloggio:

12



  1. Numero posti senza vitto e alloggio:

0



  1. Numero posti con solo vitto:



  1. Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

I volontari dovranno assicurare comunque una presenza settimana di 15 ore


6




  1. Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :



  1. Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:



  1. Portare il cartellino di riconoscimento ex legge 241/90 e, in taluni casi, un’apposita casacchina di colore giallo con la scritta “Volontari del Servizio Civile”;

  2. Firmare l’entrata e l’uscita dal servizio sull’apposito registro;

  3. Il Volontario/a è tenuto a mantenere il segreto d’ufficio e il segreto sulle informazioni relative agli utenti di cui verrà a conoscenza, per rispetto della privaci;

  4. Il Volontario/a dovrà garantire se necessario: una flessibilità oraria verticale ed orizzontale; l’eventuale impegno nei giorni festivi e serali; nonché la possibilità dell’orario spezzato e il pernottamento;

  5. Disponibilità alla guida di automezzi;

  6. Disponibilità ad effettuare missioni o trasferimenti;

  7. L‘Ente può impiegare i volontari , per un periodo non superiore ai 30 giorni, previa tempestiva comunicazione all’Ufficio Nazionale, presso altra località in Italia o all’Estero, non coincidenti con la sede di attuazione del progetto, al fine di dare attuazione ad attività specifiche connesse alla realizzazione del progetto. Vedi circolare 30 settembre 2004 punto 6.











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