greca. – Minosse?
– Sì, il carlino di Diego Malara, il mio parrucchiere. È identico.
L’attrice non si sbagliava, l’immobiliarista campano aveva una rassomiglianza
incredibile con il piccolo molossoide. Gli occhi esoftalmici, il naso piccolo e rincagnato,
il cranio tondo che s’incastonava direttamente nelle spalle larghe. Ai lati,
sopra le
orecchie minute, gli cresceva una striscia di capelli argentati, ma per il resto era
completamente calvo.
– Buongiorno, sono Salvatore Chiatti. Spero che questa
festa possa superare ogni
vostra immaginazione. Io e i miei assistenti abbiamo profuso ogni sforzo perché ciò
possa accadere. Ora per favore chiudete gli occhi. Non sto scherzando, fatelo davvero – .
I viaggiatori si guardarono tra loro e poi un po’ imbarazzati obbedirono.
La voce di Chiatti era sempre più zuccherosa. – Immaginate di tornare bambini. Siete
soli in una piccola capanna di legno, la nonna è andata in paese. A un tratto il cielo inizia
a brontolare. Aprite la finestra e che cosa vedete? In fondo alla pianura un tornado
avanza verso di voi. Allora disperati cominciate a chiudere tutte le imposte, a serrare la
porticina, ma la tromba d’aria in un attimo è sulla casetta e vi trascina in cielo con tutta
la capanna. La casa gira, gira, gira… E il tornado vi porta in alto, sempre più in alto,
sempre più in alto, oltre l’arcobaleno – . Di sottofondo attaccò una versione strumentale
di
Over the Rainbow. – E per finire vi deposita gentilmente
in un nuovo mondo mai
esplorato. In un mondo dove la natura selvaggia e incontaminata vive in armonia con gli
uomini. Ora potete aprire gli occhi. Benvenuti nel paradiso terrestre. Benvenuti a Villa
Ada. Reggetevi forte. Un, due, tre, si parte!
– Oddio – . Simona Somaini strinse la mano di Fabrizio Ciba mentre il treno partiva
appiccicandoli agli schienali. Attraversarono a tutta velocità poche decine di metri di
bosco e poi la rotaia come le montagne russe puntò in alto portandoli al di sopra delle
fronde dei pini. Al loro passaggio si sollevavano stormi di pappagalli colorati, gru
cenerine ed enormi avvoltoi dal collo spelacchiato. Poi lentamente ridiscesero e si
trovarono in una prateria verde, passarono tra mandrie di gnu, zebre, bufali e giraffe che
non sembravano turbati dal treno. Proseguirono su una piccola altura dove una colonia
di leoni sonnecchiava al sole accanto a un branco di licaoni, e da lì giù per un costone su
cui crescevano degli alberi bassi.
I passeggeri urlavano dall’eccitazione indicando gli animali.
Tra la vegetazione a
Fabrizio sembrò di intravedere delle scimmie. Il treno fece un’ampia curva che
lentamente li riportò a una trentina di metri d’altezza. Da quella posizione ebbero una
visione completa del parco. Era un immenso tappeto verde e i palazzi del quartiere
Salario e il viadotto dell’Olimpica si scorgevano appena.
In una discesa da mozzare il respiro il treno scivolò su
un grande lago dove erano
ormeggiate tre case galleggianti. Il siluro s’incuneò sott’acqua in un tripudio di schizzi e
urla dei viaggiatori.
Simona era entusiasta. – Nemmeno a Gardaland nelle cascate dei pirati mi sono
divertita tanto.
80
Il treno tornò indietro puntando verso un palazzetto con una torretta e un giardino
all’italiana con le siepi che formavano grandi disegni geometrici. Li rallentò
bruscamente e si fermò. Le porte si aprirono con uno sbuffo. Ad attenderli sulla
piattaforma c’erano hostess che offrivano binocoli e libretti
con le foto degli animali
della riserva.
– Dove si beve? Ho bisogno di un bourbon, – fece Ciba, impedendosi di esprimere
tutto il profondo disprezzo che provava per Chiatti e
quella messa in scena dello
zoosafari. E vogliamo parlare della storiella che aveva raccontato, copiata alla cazzo di
cane dal
Mago di Oz? Quello sdegno lo avrebbe fatto crescere, l’avrebbe raffinato, reso
sublime e poi lo avrebbe riversato con la potenza di una bomba nucleare sull’articolone
per «Repubblica».
A questo pensiero si sentì meglio. Era ancora l’enfant terrible di un tempo, lo scrittore
acuto e tagliente come una scheggia impazzita che avrebbe fatto a pezzi quel patetico
baraccone.
Do'stlaringiz bilan baham: