PREMESSA 6
CAPITOLO 1: LA DEFINIZIONE DEL TERRITORIO 8
1.1 I CONFINI DEL PROGETTO 8
1.2 GLI ELEMENTI CHE CONNOTANO IL TERRITORIO 13
1.2.1 La storia e l’origine dell’assetto urbano 13
1.2.2 Il modello di sviluppo dopo l’unità d’Italia 20
1.2.3 Il sistema produttivo 24
1.2.4 Il sistema idrico, ambientale e paesistico: ciò che i confini dividono il Po unisce 30
1.3. PUNTI DI DEBOLEZZA E PUNTI DI FORZA: TRA LIMITI ISTITUZIONALI, CARENZE INFRASTRUTTURALI E CRISI ECONOMICA DA RISOLVERE E RISORSE ED ECCELLENZE DA FAR INCONTRARE 35
CAPITOLO 2. I NODI DEL PROGETTO 44
2.1 LA SITUAZIONE ATTUALE DELLE POLICY 45
2.1.1 Sistema ambientale e naturale 46
2.1.2 Sistema insediativo e produttivo 48
2.1.3 Sistema infrastrutturale 50
2.1.4 Sistema fluviale 53
2.1.5 Sistema turistico 57
2.2 LA DOMANDA DI POLICY 59
2.2.1 Domanda infrastrutturale 60
2.2.2 Domanda di nuove politiche per le imprese 61
2.2.3 Domanda di un nuovo sistema turistico e di promozione del territorio 62
2.2.4 Domanda di governance 64
CAPITOLO 3. LA NECESSITÀ DI COSTRUIRE UN PROGETTO INTEGRATO 69
3.1 DUE PROGETTI PILOTA PER SUGGERIRE UN PERCORSO 70
3.1.1 Un progetto per rafforzare il rapporto impresa – ricerca 71
3.1.2 Un progetto di promozione territoriale integrata 75
3.2 NUOVI STRUMENTI DI GOVERNANCE 81
3.3 SCENARI FUTURI E CONCLUSIONI 86
ALLEGATI 89
1. COSA APPRENDERE DA ALTRI CONTESTI 89
Un caso europeo: le communautès d’agglomèration francesi 89
Un caso Italiano: la Comunità del Garda 93
2. UN ESTRATTO DELLE INTERVISTE REALIZZARE 99
BIBLIOGRAFIA 116
PREMESSA
“I Gonzaga del Po” nascono dalla suggestione lanciata dallo studio che Sinopsis Lab ha realizzato per conto dell’Associazione Intercomunale Itinerari Gonzagheschi nel 2007/8, intitolato appunto
“I Gonzaga del Po” Un territorio interprovinciale caratterizzato Mantova, Cremona, Reggio Emilia – Progetto e interventi: organizzare, promuovere, vendere un territorio.
Nello studio emerge l’esigenza di dare una governance che vada oltre il confine amministrativo, leggendo in modo del tutto nuovo un territorio diviso oggi tra due regioni, Emilia Romagna e Lombardia, e tre province, Mantova, Cremona e Reggio Emilia, ma profondamente intrecciato e legato da due grandi elementi: il passato gonzaghesco e il Po.
Partendo quindi dalla riflessione di Sinopsis Lab, s’è voluto portare un ulteriore contributo al progetto “I Gonzaga del Po”, con la convinzione di aver tenuto viva un’idea vincente e la speranza di contribuire alla realizzazione degli obiettivi che questo lavoro si pone.
Rispetto all’opera di riferimento si sono però apportate modifiche, soprattutto in termini di confini del progetto, tenendo conto non solo dei comuni storicamente gonzagheschi ma inserendo anche tutti quelli che, per contiguità amministrativa e sviluppo economico, sono da considerarsi parte di questo unico territorio.
Inoltre, la possibilità di poter svolgere il tirocinio formativo, previsto dal piano di studi di quest’anno accademico, proprio presso Sinopsis Lab ha consentito di legare ulteriormente l’elaborato finale allo studio da cui s’è partiti, rendendolo una sorta di sua continuazione.
Il lavoro si articola in tre capitoli, corrispondenti a tre momenti differenti del lavoro.
Il primo, di tipo analitico e descrittivo, traccia i confini del progetto e individua quegli elementi (storici, produttivi, ambientali e infrastrutturali) attraverso i quali si può affermare con certezza che “I Gonzaga del Po” sono un territorio interprovinciale caratterizzato, con comuni problemi e comuni risorse, esplicando così la necessità di pensare e realizzare politiche, programmi e progetti utili a sviluppare una comune intenzione di promozione integrata del territorio che arricchisca le potenzialità di governance su alcune specifiche e strategiche tematiche.
Il secondo, di tipo operativo, ha lo scopo di mettere in luce i nodi progettuali da affrontare, interpolando quello che è l’attuale quadro delle politiche con la domanda di policy emersa da interviste fatte a stakeholders portatori di diversi interessi sul territorio.
Il capitolo finale arriva ad immaginare e suggerire progetti concreti con cui iniziare un percorso di azione comune tra tutti i soggetti interessabili ed interessati, al fine di arrivare ad un assetto di governance intercomunale ipotizzandone anche una possibile struttura.
Di certo, sulla realizzazione di questo progetto ha influito molto il fatto di essere nato e cresciuto tra le terre de “I Gonzaga del Po”: un legame intimo che ha permesso non solo di avere una buona base conoscitiva di partenza ma che ha portato ad avere un duplice sguardo sul territorio, quello del tecnico e quello del cittadino che ha a cuore il futuro del suo territorio.
Figura 1 – Ponte in barche sul canale Navarolo a Commessaggio (MN)
CAPITOLO 1: LA DEFINIZIONE DEL TERRITORIO
La sfida che vuol cogliere “I Gonzaga del Po” è quella di suggerire una nuova dimensione per un territorio omogeneo diviso, dal punto di vista amministrativo, da tre province ed ai margini rispetto ai capoluoghi di riferimento.
Un territorio di eccellenze e di ricchezza, che viene spesso sottovalutato.
Invece quest’area, posizionata tra il Po e la sua intersezione con l’Oglio, è stata per secoli un’importante pedina nello scacchiere geopolitico europeo; patria di un’agricoltura opulenta e avanzata, ha avuto pionieristiche esperienze industriali tra XIX e XX secolo ed è oggi tra le prime in Italia nel rapporto tra ricchezza e qualità della vita, nonostante la drammatica crisi economica che la sta coinvolgendo come ogni altro territorio.
Una terra che ha avuto le stesse dinamiche fino all’unità d’Italia, legata e non divisa dal Po e in cui sono ancora forti le relazioni reciproche tra le due sponde.
Proporre una nuova lettura di un sistema socio economico così rilevante significa definire esattamente il territorio cui ci si riferisce, fornire una base dati analitica che giustifichi la necessità di ripensarlo ed evidenziare limiti e punti di forza per individuare i filoni portanti dell’idea che si propone.
1.1 I CONFINI DEL PROGETTO
L’orizzonte storico del territorio considerato, così fortemente caratterizzato, è la prima discriminante naturale da considerare: nel nome dei Gonzaga “del Po” e dei loro rami cadetti disseminatisi fra le province di Reggio Emilia, Mantova e Cremona si possono identificare aree con connotati di complementarietà e omogeneità che oltrepassano i rigidi confini amministrativi.
Un’area che sconta ancora oggi un certo isolamento rispetto alle grandi reti viabilistiche, servita solo dall’Autostrada Modena – Brennero, ancora incardinata sul vecchio sistema di statali e con un sistema ferroviario che non è mai stato ammodernato.
Un’identità che non è solo culturale e artistica, ma anche economica e ambientale, che unisce la maggior parte dei Comuni interessati dal progetto.
Non volendoci fermare a una sola lettura storica, è necessario guardare anche a quelle relazioni che si sono venute a rafforzare in particolare negli ultimi decenni, che hanno unito realtà e contesti geografici facendoli diventare “territorio”.
Oltre ai Comuni caratterizzati dall’impronta gonzaghesca, il progetto “I Gonzaga del Po” intende considerare anche tutti quei comuni che, pur avendo avuto un passato diverso, per motivi di contiguità amministrativa, di sviluppo economico e politiche comuni sono da considerarsi parte del territorio considerato.
Vi sono già delle prime forme di associazionismo intercomunale in questa zona, come L’Unione dei Comuni della Bassa Reggiana, la Consulta Interprovinciale d’Area Viadanese Casalasca e la Consulta d’Area-Destra Po Sinistra Secchia.
Questi, sono da ritenersi tentativi, dall’esito e dal successo incerto, per introdurre strumenti di gestione intercomunale fra Comuni che condividono le medesime incombenze amministrative e che tentano di coinvolgere soggetti privati nell’interlocuzione con la pubblica amministrazione ai fini di un miglior sviluppo del territorio.
Considerando i Comuni che fanno parte delle realtà sopra citate si possono definire, di fatto, i limiti che assumerà il territorio considerato dal progetto, composto così da 34 Comuni1: i reggiani Boretto, Brescello, Poviglio, Gualtieri, Guastalla, Novellara, Luzzara, Reggiolo, i mantovani Bozzolo,Commessaggio, Dosolo, Gazzuolo, Marcaria, Pomponesco, Rivarolo Mantovano, Sabbioneta, San Martino dell’Argine, Viadana, Suzzara, Gonzaga, Moglia, Monteggiana, Pegognaga, San Benedetto Po, Borgoforte, e i cremonesi Casalmaggiore, Calvatone, Casteldidone, Gussola, Martignana di Po, Piadena, Rivarolo del Re, San Giovanni in Croce, Spineda.
Il territorio che si viene a definire si estende per oltre 1200 kmq, delimitato a sud-ovest dal fiume Enza e a sud-est dal Secchia, a nord dall’Oglio e attraversato longitudinalmente dal Po.
“I Gonzaga del Po” sono centrali nella val Padana, un’area baricentrica rispetto a due importanti assi viabilistici come l’A1 e l’A4 e attraversato dall’A22, relativamente equidistante da Mantova, Cremona, Parma, Reggio Emilia e Modena (Immagine 1).
La popolazione è piuttosto consistente, sono 205.624 i residenti, di cui 104.000 femmine e 101.000 maschi.
Interessante è il fenomeno dell’immigrazione: sono oltre 26.000 i residenti di origine straniera che risiedono in queste zone, circa il 12% della popolazione totale, distribuzione che raggiunge picchi più elevati in alcune realtà come Luzzara, dove gli extracomunitari sono quasi un quinto del totale.
Tutto ciò è segno di una ricchezza produttiva e di una capacità attrattiva data dall’offerta lavorativa, elementi che verranno poi esaminati più avanti.
Figura 2 – “I Gonzaga del Po” nel contesto Padano
Quello de “I Gonzaga del Po” è un territorio definibile come multipolare (Immagine 2) trovando nelle città di Casalmaggiore, Viadana, Guastalla e Suzzara i suoi cardini, vere anomalie lungo l’asse del Po, quasi una sorta di città lineare con i suoi gangli ogni 10-15 km.
Il fiume, infatti, fatte salve Torino, Piacenza e Cremona, è lambito da città di modeste dimensioni che difficilmente superano i 6-7000 abitanti, qui nell’arco di 40 km si susseguono quattro centri che superano i 15000 abitanti e che per le funzioni e i servizi ospitati sono seconde solo al capoluogo delle rispettive province.
È lungo il Po, quindi, che abbiamo la parte più urbanizzata e industrializzata, mentre le aree retrostanti sono ancora spiccatamente agricole.
Per concludere, numeri come quelli emersi nella Tabella 1 sono da piccola provincia italiana: pensiamo per esempio a Lodi che ha 223.000 abitanti in 782 kmq, o le neonate Fermo, 176.000 abitanti in 859 kmq, e Monza, 783.000 abitanti in 363 kmq.
Figura 3 – “I Gonzaga del Po” nel dettaglio
TAB.1 – DEMOGRAFIA
COMUNI
|
Maschi*
|
Femmine*
|
Totale*
|
Pop. Straniera residente**
|
% Stranieri sulla pop. totale.
|
Superficie in Kmq
|
Densità abitativa
|
Boretto
|
2561
|
2619
|
5180
|
814
|
15,71
|
19
|
272,6
|
Borgoforte
|
1746
|
1798
|
3544
|
496
|
14,00
|
38
|
93,3
|
Bozzolo
|
2007
|
2182
|
4189
|
456
|
10,89
|
18
|
232,7
|
Brescello
|
2737
|
2725
|
5462
|
526
|
9,63
|
24
|
227,6
|
Calvatone
|
656
|
636
|
1292
|
113
|
8,75
|
13
|
99,4
|
Casalmaggiore
|
7279
|
7608
|
14887
|
1889
|
12,69
|
60
|
248,1
|
Casteldidone
|
322
|
272
|
594
|
112
|
18,86
|
10
|
59,4
|
Commessaggio
|
576
|
624
|
1200
|
94
|
7,83
|
11
|
109,1
|
Dosolo
|
1678
|
1721
|
3399
|
363
|
10,68
|
25
|
136,0
|
Gazzuolo
|
1195
|
1240
|
2435
|
252
|
10,35
|
22
|
110,7
|
Gonzaga
|
4619
|
4609
|
9228
|
1238
|
13,42
|
49
|
188,3
|
Gualtieri
|
3299
|
3381
|
6680
|
765
|
11,45
|
36
|
185,6
|
Guastalla
|
7370
|
7650
|
15020
|
1844
|
12,28
|
52
|
288,8
|
Gussola
|
1468
|
1521
|
2989
|
470
|
15,72
|
25
|
119,6
|
Luzzara
|
4610
|
4496
|
9106
|
1723
|
18,92
|
39
|
233,5
|
Marcaria
|
3462
|
3642
|
7104
|
585
|
8,23
|
89
|
79,8
|
Martignana di Po
|
862
|
848
|
1710
|
216
|
12,63
|
14
|
122,1
|
Moglia
|
2946
|
3032
|
5978
|
738
|
12,35
|
31
|
192,8
|
Motteggiana
|
1298
|
1231
|
2529
|
418
|
16,53
|
24
|
105,4
|
Novellara
|
6662
|
6886
|
13548
|
1902
|
14,04
|
58
|
233,6
|
Pegognaga
|
3559
|
3659
|
7218
|
788
|
10,92
|
46
|
156,9
|
Piadena
|
1747
|
1879
|
3626
|
489
|
13,49
|
19
|
190,8
|
Pomponesco
|
860
|
888
|
1748
|
212
|
12,13
|
12
|
145,7
|
Poviglio
|
3581
|
3660
|
7241
|
833
|
11,50
|
43
|
168,4
|
Reggiolo
|
4609
|
4604
|
9213
|
1097
|
11,91
|
43
|
214,3
|
Rivarolo del Re ed Uniti
|
1041
|
1006
|
2047
|
260
|
12,70
|
27
|
75,8
|
Rivarolo Mantovano
|
1338
|
1386
|
2724
|
275
|
10,10
|
25
|
109,0
|
Sabbioneta
|
2144
|
2228
|
4372
|
342
|
7,82
|
37
|
118,2
|
San Benedetto Po
|
3819
|
3889
|
7708
|
909
|
11,79
|
69
|
111,7
|
San Giovanni in croce
|
928
|
972
|
1900
|
311
|
16,37
|
28
|
67,9
|
San Martino dall'Argine
|
883
|
954
|
1837
|
91
|
4,95
|
17
|
108,1
|
Spineda
|
302
|
334
|
636
|
61
|
9,59
|
10
|
63,6
|
Suzzara
|
9990
|
10162
|
20152
|
2959
|
14,68
|
60
|
335,9
|
Viadana
|
9597
|
9531
|
19128
|
2692
|
14,07
|
102
|
187,5
|
TOTALE
"GONZAGA DEL PO”
|
101751
|
103873
|
205624
|
26333
|
12,81
|
1195
|
172,1
|
* Fonte: Istat, dati aggiornati al 31/12/2008
** Fonte: Osservatori provinciali sull’immigrazione delle Province di Cremona, Mantova e Reggio Emilia, dati aggiornati al 31/12/2008