4
Introduzione
Con la presente tesi intendiamo seguire le trasformazioni del narratore
nell’opera verghiana, in particolare nelle tre novelle:
Nedda
(1874)
,
L´amante di Gramigna
(1880)
, La Lupa
(1880). La scelta delle novelle è stata
effettuata secondo la chiave cronologica.
Prima riflettiamo sulla vita dell´autore, e nel quadro della sua biografia
vengono presentate le sue opere principali. Nel capitolo sucessivo cerchiamo di
chiarire il termine “Positivismo”, il termine “Naturalismo francese” e il termine
“Verismo italiano” il cui rappresentante fu Giovanni Verga, e puntiamo la nostra
attenzione sul problema dell’ottica verghiana, la quale cerchiamo di capire.
Prendiamo in esame le singole novelle partendo dai personaggi, cercando
di cogliere i loro tratti caratteristici e concentriamo l´attenzione sui modi con cui
i personaggi vengono presentati. I modi della rappresentazione si rivelano, per la
presente analisi, come il mezzo tecnico chiave che ci porta al narratore e alla sua
voce con la quale le novelle vengono raccontate.
Classifichiamo il narratore secondo la sua presenza nel testo, parlando del
racconto omodiegetico, oppure a seconda della sua assenza, parlando del racconto
eterodiegetico. In ambedue i casi possiamo classificare la narrazione personale
caratterizzata agli interventi del narratore nella vicenda, oppure la narrazione
impersonale nella quale il narratore si astiene da ogni intervento personale.
Indiviuato il racconto personale oppure impersonale, cerchiamo di cogliere i tratti
caratteristici del narratore, individuando il suo punto di vista, la sua conoscenza
dell’ambiente, dei personaggi e la sua capacità di penetrare nella mente
dei personaggi, dietro le mura delle case, e raccontare anche quello che non
si vede, dimostrandosi come un narratore onniscente. Oppure possiamo
individuare la sua capacità di vedere e raccontare i fatti che si vedono e sentono,
senza mostrare a lettore il mondo interiore dei personaggi, rivelandosi come
un testimone.
Usiamo uno schema del genere per capire i principali tratti caratteristici
delle singole novelle. Oltre i due casi appena menzionati, cerchiamo di cogliere
e descrivere i tratti specifici del narratore verghiano. Attraverso le novelle
menzionate vogliamo cogliere i tratti caratteristici del narratore verghiano e così
dimostrare le sue trasformazioni nel corso di tempo
5
2. Giovanni Verga: la vita e l´opera
Giovanni Verga, considerato come il più importante scritore Italiano
dell´Ottocento dopo Manzoni
1
, nacque a Catania il 2 Settembre 1840, come figlio
primogenito, da famiglia antica benestante di origine nobile e di orientamenti
liberali e antiborbonici, del proprietario terriero Giovanni Battista Verga Catalano.
Il Verga ricevette un’educazione tradizionalistica privata. Finiti i primi
studi, frequentò la scuola privata di Antonio Abate
2
che suscitò in Verga interessi
politici e letterari e lo stimolò nella scrittura del romanzo
Amore e patria (1857),
che prende spunto dalla Rivoluzione americana del 1776 e comunque non sarebbe
stato mai pubblicato,
3
su consiglio del canonico Mario Torrisi
4
.
Nell´anno 1858 Verga s´iscrisse alla facoltà di Legge presso l´Università
di Catania ma non si dedicò tanto agli studi e ben presto, nel 1861, attratto da una
vocazione letteraria, avrebbe abbandonato gli studi definitivamente.
Nell´anno 1860, con l´arrivo dei garibaldini, si arruolò nella Guardia
Nazionale
5
e ci restò fino al ´64. Nel percorso di questi anni collaborò a riviste
letterarie e politiche
6
e pubblicò a sue spese i romanzi patriottici
I Carbonari della montagna (1862)
e
Sulle lagune (1863)
.
Nella primavera del´65 effettuò uno dei primi viaggi a Firenze, in quel
periodo capitale del Regno d´Italia e centro della vita politica e culturale
del paese. Grazie al Capuana
7
e al Rapisardi
8
cominciò a frequentare i salotti
intellettuali fiorentini, partecipando alla vita elegante e mondana. Aveva
pubblicato il romanzo
Una peccatrice
(1866) – in parte autobiografico,
ma il successo arrivò nel 1870 con un altro romanzo chiamato
1
Cfr. De Rose, G.,
Guida allo studio dell´opera narrativa di Giovanni Verga,
Federico & Ardia,
Napoli, p. 5.
2
A. Abate (1825 – 1888) fu poeta e patriota catanese.
3
Cfr. Ferroni, G.,
Storia della letteratura italiana dall´Ottocento al Novecento
, Einaudi Scuola,
Milano 1991, p. 414.
4
M. Torrisi fu l´insegnante di latino del Verga.
5
Guardia Nazionale fu un´istituzione già esistente da lungo tempo, sotto i diversi nomi; nei tempi
di Garibaldi, aveva la funzione di sosterenere il nuovo regime unitario. Cfr. De Agostini, M.,
&Vergineo, G.,
Guardia Nazionale
in
Sanio Brigante
, Ricolo Editore, Benevento 1991, trovato su:
www.brigantaggio.net
6
Roma degli italiani – settimanale, L´Italia contemporanea – rivista, La Nouva Europa – periodico
fiorentino, L´indipendente – giornale politico, che diressi il Verga medesimo.
7
L. Capuana (1839 – 1975) fu scrittore italiano, amico di Verga, il teoreta e uno dei
rapprensentanti del verismo italiano.
8
M. Rapisardi (1844 – 1912) fu scrittore catanese, l´autore di interminabili poemi e l´amico di
Verga.
6
Storia di una capinera.
9
. Nel frattempo sperimentava la scrittura teatrale
e contestualmente lavorava al romanzo
Eva,
il quale era stato cominciato
a Catania, e fu concluso e pubblicato a Milano nel´73.
Nell´anno 1869 conobbe la giovane maestrina Giselda Foianesi con la quale
viaggiò nel Settembre da Firenze a Catania. La ragazza sposò nel´72 il Rapisardi
ma il rapporto tra la Foianesi e il Verga si rinnova nel 1880.
Il 1872 è l´anno del trasferimento a Milano dove il Verga, grazie
al Capuana, venne inserito negli ambienti giornalistici. Notevoli furono anche
i suoi contatti con alcuni degli scapigliati,
10
s´incontrò con Luigi Gualdo,
11
Arrigo
Boito
12
ed Emilio Praga
13
grazie ai quali si avvicinò ai temi della scapigliatura.
Il 15 giugno 1874 nella
Rivista Italiana di scienze, lettere ed arti
pubblicò
Nedda
, bozzetto siciliano scritto in soli tre giorni, che provocò immediatamente
numerosi discorsi e opinioni. Occorre menzionare il giudizio di Luigi Capuana,
il quale
“consacrerà Nedda come il segno di una svolta profonda, di una
scoperta e una conversione addirittura, nell´arte del Verga, individuando nella
sua materia”
14
“
un nuovo filone nella miniera quasi intatta del romanzo
italiano.”
15
Nello stesso anno Verga scrisse la prima stesura del progetto
marinaresco
Padron ´Ntoni
16
.
9
“
Storia di una capinera
è chiaramente un romanzo intimo, basato essenzialmente sul sentimento
dell´amore nella gamma delle sue sfumature. Come romanzo intimo, peraltro, esso affida le
ragioni della sua importanza nella carriera dello scrittore soprattutto alla sua carica di verità,
dovuta non solo a sottili risvolti autobiografici, ma anche allo scrupolo con cui lo scrittore, durante
la stessura, si è documentato su consuetudini e luoghi.” cit. Guarracino, V.,
Guida alla lettura di
Verga
, Mondadori, Milano 1986, p. 41.
10
La scapigliatura è un movimento letterario e artistico e il suo centro fu a Milano nel decennio
1860-70. Il nome scapigliatura è il ricalco della denominazione francese – Boheme e si riferisce
alla vita disordinata e anticonformista, la quale è strettamenta legata alla scelta delle temi.
11
Luigi Gualdo (1847 – 1898) fu uno scrittore italiano, quasi tutta la vita visse in Francia e scrisse
in francese. In italiano scrisse un volumetto di versi
Nostalgia
(1883) e alcune novelle e romanzi
per esempio:
Dekadenza
(1892)
12
A. Boito (1842 – 1918) fu padovano, poeta, musicista e rappresentante degli scapigliati.
13
E. Praga (1839 – 1875) visse una vita turbinosa, uno dei grandi rappresentanti del movimento di
scapigliatura. Opus:
Tavolozze, Penombre.
14
Cit. Guarracino, V.,
Guida alla lettura di Verga
, Mondadori, Milano 1986 p. 51.
15
Cit. Capuana, L.,
Recenzione
a
Vita dei campi
, 1880, p. 73, in Guarracino, V.,
Guida alla lettura
di Verga
, Mondadori, Milano 1986, p. 51.
16
Padron ´Ntoni
è un bozzetto marinesco che preannuncia il capolavoro di Verga -
I Malavoglia.
7
Nel percorso degli anni ´75 - ´76 vengono pubblicati
“i romanzi ancora
d´intonazione romantica”
17
Tigre reale
e
Eros
e il Verga lavorò alla stesura
di
diverse
novelle,
edite
l´anno
succesivo
con
il
titolo
Primavera ed altri racconti
18
e ad una commedia chiamata
Dopo
.
Nel 1880 il Verga riunì e pubblicò, presso Treves,
19
sotto il titolo
Vita dei campi
20
, le novelle ambientate in Sicilia, prima uscite a puntate in diverse
riviste
e le quali
“evidenziano, infatti, l´adesione del Verga, al di là del
filantropismo romantico di Nedda, alle teorie del naturalismo francese, filtrate
ormai in Italia nel verismo grazie appunto all´amico Capuana.”
21
Nel 1882 pubblicò
Novelle Rusticane
(datate 1883) e esaminate
in una recensione del Capuana
“che vi individua, come elemento di interessante
novità, una vivace nota di umorismo e la raccolta appare subito come il frutto
di un affinamento stilistico e di una maturità espressiva, in ideale sviluppo
e arricchimento dei risultati già conseguiti coi Malavoglia.”
22
Il Verga continuò a lavorare al ciclo romanzesco che doveva racchiudere
cinque romanzi sotto il titolo
I Vinti,
23
e questo ciclo, lo presenta “
in una lettera
all´amico Salvatore Paola Verdura del 21 aprile 1878, come una specie
di fantasmagoria della lotta per la vita, che egli intende seguire gradualmente
nelle diverse classi sociali, dalle più basse alle più alte.”
24
17
Cit. De Rosa, G.,
Guida allo studio dell´opera narrativa di Giovanni Verga
, Federico & Ardia,
Napoli, p. 6.
18
Primavera e altri racconti
è la raccolta che comprende cinque novelle, che sarebbero diventati
sei nella ristampa dell´anno successivo, con l´aggiunta di
Nedda
. La raccolta si rivela come la
prima attività novellistica.
19
I fratelli Treves fu una casa
20
La raccolta
Vita dei campi
contiene otto novelle :
Fantasticheria
(1879),
Jeli il pastore
(1880),
Rosso Malpelo
(1878),
Cavalleria rusticana
(1880),
La Lupa
(1880),
L´amante di Gramigna
(1880),
Guerra di santi
(1880),
Pentolaccia
(1880) Cfr. Ferroni, G.,
Storia della letteratura
italiana dall´Ottocento al Novecento
, Einaudi Scuola, Milano 1991, p. 421.
21
Cit. Guarracino, V.,
Guida alla lettura di Verga
, Mondadori, Milano 1986, p. 58.
22
Cit. Guarracino, V.,
Guida alla lettura di Verga
, Mondadori, Milano 1986, p. 64.
23
Il ciclo dovevano costituire i romanzi successivi:
I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo, La
duchessa di Leyra, L´onorevole Scipioni, L´uomo di lusso
Cfr. Ferroni, G.,
Storia della letteratura
italiana dall´ottocento al novecento
, Einaudi Scuola, Milano 1991, p. 420.
24
Cit. Ferroni, G.,
Storia della letteratura italiana dall´ottocento al novecento
, Einaudi Scuola,
Milano 1991, p. 420.
8
Il ciclo fu realizzato soltanto parzialmente. Pubblicati furono solo i due
romanzi:
I Malavoglia
25
(1881) e
Mastro-don Gesualdo
26
(1883).
Del terzo romanzo il Verga terminò soltanto il primo capitolo e cominciò
il secondo ma non lo finì. Gli altri romanzi non riuscì nemmeno a tracciali.
27
Nel 1882 compì due viaggi, il primo a Parigi dove incontra il Rod
28
ed Émile Zola
29
. Uscì, pubblicato da Treves,
Il marito di Elena
30
.
Verga alternò
i soggiorni a Vizzini con i frequenti viaggi a Milano e realizzò la racconta
di dodici novelle chiamata
Per le vie
(1883)
che si distingue dai racconti
precedenti con l´ambietazione di Milano
.
Nel gennaio del 1884, al Teatro
Carignano di Torino, esordiò con
Cavalleria Rusticana
che va in scena con grande
successo grazie anche alla splendida interpretazione di Eleonora Duse,
31
nella
Do'stlaringiz bilan baham: |