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CLINICA VETERINARIA DEL NORD AMERICA - PICCOLI ANIMALI

TRADOTTO DA E. VITALI E C. SPAZZOLINI

Sono previste 4 pubblicazioni annuali, ognuna dedicata ad un singolo argomento, curata secondo le specifiche competenze dei più affermati specialisti in grado di offrire un quadro vasto, aggiornato e di estrema attualità circa le patologie che affliggono i piccoli animali.

Ogni argomento è affrontato con lucidità e chiarezza e viene corredato da illustrazioni di particolare interesse per i Medici Veterinari e per la loro attività in continua ed appassionante evoluzione.

Ciascun volume, composto da circa 250 pagine tutte a colori, è incentrato su uno specifico argomento medico.

Tali volumi saranno aggiornati e ripubblicati quando saranno acquisite, nel tempo, sufficienti e rilevanti novità, tali da dar luogo al nuovo volume.

Il Veterinario potrà così disporre, nel tempo e in ogni momento, di quanto è presente e di più aggiornato nella letteratura Medica Veterinaria.

I volumi dell’annata 2013 tratteranno i seguenti argomenti: tossicologia (maggio); geriatria (luglio), ematologia (settembre), otologia (gennaio 2014).

antoniodelfinoeditore.com/veterinaria/clinica-veterinaria-del-nord-america-piccoli-animali/442

DALLA FINESTRA

POESIE DI DAVIDE MORELLI

A dispetto forse del titolo, questa bella raccolta sembra un viaggio attraverso la poesia del nostro Novecento.

Oppure il titolo vuole giustificare l’osservazione del passaggio del secolo trascorso.

E’ proprio la poesia che dà il titolo all’intera opera che sembra indicare la volontà di starsene a guardare, a costo di lasciare la via maestra.

L’operazione però somiglia più a un incedere autonomo, mi pare; a volte quasi da esploratore, come a cercare tra la struttura, le trama, la metrica già visitata, ancora un bandolo di matassa da snodare, qualcosa che sia stato tralasciato. Credo almeno di percepire quanto sia stata ben compresa e assimilata la lezione della ricerca poetica montaliana, secondo me avvertibile in alcuni passaggi, così come quella di Caproni, specialmente in certi brani della prima parte della raccolta. larecherche.it/librolibero_ebook.asp?Id=134

GLI ULTIMI POETI: GIOVANNI GIUDICI E ANDREA ZANZOTTO

GIULIO FERRONI

Giovanni Giudici e Andrea Zanzotto sono stati gli ultimi esponenti di una grande generazione di poeti che ha vissuto attraverso la poesia un rapporto assoluto con il mondo, rivelando il senso più profondo dell’essere contemporaneo. L’uno, Giudici, poeta di città – Roma prima, Milano poi –, interessato alla dimensione sociale del quotidiano; l’altro, Zanzotto, poeta dei paesaggi naturali, immerso nel mondo campestre che prospera intorno a Pieve di Soligo.

Entrambi critici sapienti, capaci di dialogare con i grandi del passato, di tessere un legame di continuità con la tradizione. Entrambi custodi del linguaggio, ascoltato e interrogato come un personaggio vivo che agisce sulla vita e sulla scrittura. Entrambi uomini comuni, lontani da ogni forma di narcisismo intellettuale, intenti a ricercare il sublime autentico fuggendo le vertigini dell’apparenza, le tentazioni dell’ostentazione mediatica.

Gli ultimi poeti è un percorso emotivo e concettuale attraverso le differenze e le somiglianze di questi 2 grandi interpreti della letteratura italiana.

Con la passione dello studioso e la fermezza del critico, Giulio Ferroni ci rende una testimonianza limpida ed essenziale, un confronto dialogico tra 2 uomini che con la loro morte hanno chiuso definitivamente una stagione poetica unica e irripetibile. ilsaggiatore.com/argomenti/poesia/9788842819066/gli-ultimi-poeti/

LA POLVERE SUL CUCÙ

VITO MORETTI

I racconti di questo libro tracciano il profilo di una comunità osservata con gli occhi di un giovane che scopre intorno a sé le dinamiche della vita, i capricci del destino, le risorse della volontà e delle passioni: una piccola comunità, dunque, che si anima di fatti e di momenti in cui ciascuno è messo alla prova del giudizio e della storia e nei quali gli individui – uomini e donne, vincitori e perdenti – trovano la verità del loro essere, la rivelazione che li fa crescere e i modi che consentono ai loro passi di restare sulla strada dei lunghi cammini.

I racconti si avvalgono, peraltro, di un dettato narrativo esemplare, esposto agli impulsi di una parola che si impone con le sue energie memoriali e liriche e che riversa sulla pagina le sue molte giaciture, le sue espressività psicologiche e i suoi legami con i grandi fuochi che danno il diritto all’io di esprimere la propria individualità e le proprie insegne umane e ideali, ed anche la facoltà di ricomporre esistenze e di interloquire con esse, prima che tutto svapori lontano e si cancelli.

edizionitabulafati.it/lapolveresulcucu.htm

L’ILVA DI TARANTO E COSA FARNE. L’AMBIENTE, LA SALUTE, IL LAVORO

RICCARDO COLOMBO E VINCENZO COMITO

Il più aggiornato e approfondito studio sullo stabilimento Ilva di Taranto del gruppo Riva, scritto da due esperti dell’impresa italiana.

l’opuscolo analizza produzione, fatturato e investimenti dell’ilva, senza tralasciare le cronache giudiziarie e l’atteggiamento dell’azienda sulle questioni ambientali della fabbrica più inquinata d’europa.

Gli autori contestualizzano la crisi dell’industria siderurgica in europa e nel mondo e analizzano se le tecnologie verdi a breve e lungo termine siano una prospettiva fattibile.

Il libro è introdotto da Maurizio Landini, segretario generale Fiom Cgil nazionale, e chiuso dalla postfazione dello scrittore tarantino. asinoedizioni.it/products-page/opuscoli-2/ilva

L'OCCIDENTE, CON GLI OCCHI DI G.B. VICO

ANGELO BERTOLO

Conoscere la storia contemporanea dell’Occidente con gli occhi di G. B. Vico, e anche la storia dei paesi in via di sviluppo, significa avere una conoscenza onnicomprensiva dell’uomo e della storia degli uomini: non solo guerre, paci e trattati internazionali, ma anche evoluzione dell’uomo singolo e delle civiltà. In una fase iniziale l’uomo è dotato di grandi sentimenti irrazionali e con la sua fantasia crea la poesia e le religioni; in un tempo più tardo diventa più razionale e crea la filosofia e la scienza: poesia e scienza che sono più legate fra di loro di quanto si possa ritenere.

Non si può comprendere l’uomo e il suo mondo, storia e politica, se non si ha una conoscenza della scienza dell’uomo.

Le intuizioni di Bertolo – a suo dire controcorrente ma che già hanno trovato brillante riscontro nel cambiamento politico avvenuto in Russia – sembrano voler profetizzare il crollo di tutto l’Occidente: un crollo dovuto a cause interne, una delle quali è il basso tasso di natalità.. con o senza aggressione diretta da parte di paesi in via di sviluppo.

firenzelibri.com/libri/9788851723149.html

SHERLOCK HOLMES E IL FUOCO DELLA PERNACCHIA

PAOLO CARRETTA

Nel 1915 l’Abruzzo è colpito da uno dei più disastrosi terremoti della storia d’Italia, quello di Avezzano con oltre trentamila morti.

Purtroppo incombe la prospettiva, sempre più concreta, di un coinvolgimento in quella catastrofe di livello planetario che è la Grande Guerra.

Nuove terribili armi si apprestano a fare il loro debutto tra i monti fioriti dell’Appennino.

Molti soffrono e soffriranno, pochi sguazzano e lucrano per le possibilità offerte dalla ricostruzione e dalla mobilitazione. Un Maresciallo dei CCRR combatte la sua buona battaglia ma pare sul punto di essere soverchiato da avversari (esterni) e da nemici (interni).

L’odioso omicidio commesso ai danni di una nobildonna inglese, opera di menti raffinate, richiama tuttavia a Sulmona e sulla scena del crimine, un illustre pensionato Sherlock Holmes e il suo fedele compagno dr. John Watson. Fortunatamente c’è anche Gabriele d’Annunzio con le sue donne, la cui presenza vale da sola a scongiurare il rischio di un giallo senza.. edizionisolfanelli.it/sherlockholmes.htm




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Pensieri e parole

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ANTICO SPLENDORE ED ATTUALE MISERIA DELLE VILLE VESUVIANE

Il “Miglio d’oro”, per più di un secolo indiscusso protagonista della mondanità napoletana, versa oggi in un vergognoso stato di degrado che grida vendetta.

Delle 31 ville vesuviane censite e tutelate dall’omonimo Istituto, nato allo scopo di salvaguardare l’enorme patrimonio ereditato dall’epoca borbonica, in cui erano molte di più, poche appartengono allo Stato, come il Palazzo Reale di Portici, sede della facoltà di Agraria, e Palazzo Mascabruno, da poco liberato dagli occupanti abusivi, del quale è in corso un parziale recupero, così come per il Galoppatoio Reale, di cui parleremo più avanti.

Sempre a Portici, vi sono Villa Mascolo, restaurata dal Comune, e Palazzo Valle, sede della Polizia Penitenziaria.

Tra quelle private in condizioni di deplorevole abbandono, vi sono Villa Lauro Lancellotti, Villa Zelo e Palazzo Ruffo di Bagnara. Villa d’Elboeuf, ridotta ad un cumulo di macerie, fra poco sarà messa all’asta per la gioia degli speculatori.

Tutto nacque proprio da questa villa, quando nel 1711 il Principe d’Elboeuf ordinò ad uno dei massimi architetti del tempo, Ferdinando Sanfelice, di costruirgli una dimora “la più sfarzosa possibile”, su una superficie di oltre 40.000 metri quadrati, protesi sul mare, dotati di spiaggia privata, da cui si poteva ammirare estasiati l’intero arco del golfo.

Proprio affianco, re Carlo di Borbone costruì la sua reggia estiva e poco dopo nel 1839, re Ferdinando II inaugurò la ferrovia Napoli-Portici, seconda al mondo e prima in Italia.

Il Principe d’Elboeuf arredò la villa con tantissime statue e reperti archeologici provenienti dagli scavi di Ercolano tanto da dare l’impressione a re Carlo ed a sua moglie Amalia di Sassonia, ospiti del nobile dopo essere stati sopresi da un fortunale durante una gita in battello, di trovarsi in un vero e proprio museo.

Tutti i nobili napoletani, pur di abitare nei mesi caldi accanto al loro sovrano ed invitarlo alle loro feste, intrapresero la costruzione di ben 121 ville, circondate da giardini lussureggianti, commissionandole a grandi architetti che, da Luigi Vanvitelli a Ferdinando Fuga, da Domenico Vaccaro a Ferdinando Sanfelice, si sbizzarrirono in un estroso roccocò.

Mentre le ville più celebri cadono a pezzi, alcune strutture sono oggetto di un tentativo di recupero: Villa Matarazzo si trasformerà in un auditorium con vista sugli scavi di Ercolano ed il terreno circostante sarà occupato da uno stadio di 10.000 posti in grado di ospitare partite di serie B; la Reggia della Favorita sarà convertita in un polo culturale delle arti ed i cinque ettari di vigneto contigui, attualmente abbandonati, diventeranno un’azienda vinicola.

Ma il recupero più grandioso sarà quello del Galoppatoio Reale, realizzato nel ‘700 da Carlo di Borbone per consentire alla cavalleria reale di allenarsi al coperto d’inverno.

Portici come Vienna, che a Hofstallgehaude vanta l’unico maneggio equestre esistente in Europa.

a.dellaragione@tin.it

FIRMA ANCHE TU PER CHIEDERE CHE IL PARLAMENTO MODIFICHI LA LEGGE 416 TER DEL CODICE PENALE.

LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA HA UN FORTE INTERESSE AD ENTRARE NELLA POLITICA E ALCUNI POLITICI HANNO UN FORTE INTERESSE AD EVITARE LA COMPETIZIONE ELETTORALE.

La corruzione è uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza.

Pochi paesi dell’Unione Europea vivono il problema in maniera così acuta (fanno peggio solo Grecia e Bulgaria).

Si tratta di un male profondo, fra le cause della disoccupazione, della crisi economica, dei disservizi del settore pubblico, degli sprechi e delle ineguaglianze sociali.

Durante la campagna elettorale per le elezioni politiche 2013 abbiamo chiesto candidature trasparenti e impegno contro la corruzione.

È stato un successo: più di 850 candidati hanno aderito. Ora è venuto il momento di portare in Parlamento la battaglia contro la corruzione.

Con questa petizione chiediamo al Parlamento di rafforzare la legge anticorruzione.

Concretamente, chiediamo sia modificata la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare. RIPARTEILFUTURO.IT

L’IMPORTANZA DELLA COMBINAZIONE DEGLI ALIMENTI

C’è una profonda differenza tra mangiare e nutrirsi; nell’accezione comune mangiare, quasi sempre, equivale a riempirsi la pancia, a saziarsi delle cose che ci appetiscono; nutrirsi invece è dare all’organismo le sostanze che servono a conservare la salute.

Ma non è quello che mangiamo ciò che assicura il benessere, bensì quello che digeriamo e assimiliamo.

Se non digeriamo e assimiliamo correttamente quello che mangiamo, oltre a carenze nutrizionali, si verifica un cospicuo spreco di risorse vitali.

Una buona digestione è assicurata solo se sono rispettate le regole delle giuste combinazioni alimentari. Un’alimentazione con alimenti tra loro incompatibili per tempi di digestione genera decomposizione e fermentazione a livello gastro-intestinale; i prodotti della decomposizione batterica sono gli stessi, sia che si sviluppino all’interno del nostro stomaco sia al di fuori.

Combinazioni sbagliate si trasformano in ammoniaca, anidrite carbonica, alcol, acidi batterici: per eliminare questi veleni il corpo è costretto a ricorrere alle sue riserve vitali.

Per ogni cibo che ingeriamo il nostro organismo emette secrezioni differenti: il tipo di succo che viene emesso dallo stomaco è determinato dal tipo di cibo ingerito.

Per questo è sbagliato consumare nello stesso pasto alimenti altamente proteici e amidi concentrati.

La digestione di carboidrati e proteine richiede ambienti differenti tra loro al punto che l’uno neutralizza l’altro e questo genera fermentazione, perché l’acido inibisce la digestione dell’amido.

Cereali e legumi, cioè proteine e amidi, producono facilmente fermentazione. In sostanza, ciò che ha mescolato la natura è digeribile, ciò che ha mescolato l’uomo risuolta indigesto.

La putrefazione e la fermentazione che iniziano nello stomaco continuano poi nell’intestino.

I cibi che richiedono la condizione alcalina per essere digeriti non dovrebbero essere mischiati con cibi che richiedono la condizione acida.

Anche se è vero che la natura mischia nello stesso alimento amidi e proteine, c’è differenza tra un alimento isolato e il miscuglio con altri alimenti aventi caratteristiche diverse.

Se mangiamo un solo cibo a pasto il nostro organismo è in grado di adattare i suoi succhi digestivi, ma se si mischiano molti cibi questo adattamento è reso difficile se non impossibile.

Comunque non è ciò che facciamo occasionalmente che causa il problema, ma è l’abitudine.

In particolare: non bisognerebbe mai consumare due alimenti altamente proteici nello stesso pasto, perché due proteine di natura diversa richiedono succhi digestivi e tempi di digestione differenti.

Non bisognerebbe consumare grassi e proteine insieme, perché il grasso esercita un potente effetto inibitore sulla produzione del succo gastrico necessario per digerire cibi ricchi di proteine.

I grassi quando sono ingeriti da soli rimangono a lungo nello stomaco e quando sono consumati con altri alimenti ne ostacolano la digestione.

A causa della presenza di grasso l’amido ristagna nello stomaco causando fermentazione. Grassi e proteine sono una combinazione difficile da digerire.

Non consumare amidi e zuccheri insieme.

Lo zucchero nella bocca provoca la produzione di saliva, ma non di ptialina, l’enzima preposto per la digestione dell’amido.

I monosaccaridi (cioè gli zuccheri semplici) ed i disaccaridi, fermentano più rapidamente dei polisaccaridi.

Lo zucchero viene digerito per primo e la conversione dell’amido in zucchero viene ostacolata.

Lo zucchero oltre ad inibire la secrezione del succo gastrico, genera fermentazione e ritarda la digestione.

La stessa regola vale anche per il miele.

Non mangiare diversi tipi di amidi nello stesso pasto, perché il nostro apparato digerente si può occupare di una sola forma di amido alla volta, diversamente uno degli amidi resta intatto nello stomaco ritardando la digestione degli altri alimenti.

Non mangiare frutti con proteine; i frutti si combinano bene con le verdure, non con le proteine e gli amidi.

L’ideale è non consumare più di tre frutti a pasto, tra loro compatibili, come per esempio uva, banana e mela. In sostanza la frutta ostacola la digestione degli altri alimenti: andrebbe consumata da sola e lontana dai pasti.

In particolare: gli amidi vanno combinati con verdure, grassi e oli; le noci con verdure e frutti acidi; cereali e legumi con verdure; meloni e simili sempre da soli e lontani dai pasti.

Per chi ancora, purtroppo, mangia uova e formaggi, questi dovrebbero essere abbinati con verdure.

Il latte sempre da solo. vegetariani-roma.it - universalismo.it - medicinanaturale.biz

OGGI LA CITTÀ DI NAPOLI OFFRE A TUTTO IL PAESE L’ESEMPIO DI UNA GESTIONE DELL’ACQUA TOTALMENTE PUBBLICA: ACQUA BENE COMUNE (ABC) – NAPOLI – AZIENDA SPECIALE.

La Città partenopea è la prima grande città ad obbedire al referendum che ha sancito il principio base: sull’acqua non si può fare profitto.

Ed è quanto ha fatto Napoli decidendo di gestire la propria acqua con uno strumento giuridico che per sua natura non può fare profitto.

Noi, oggi, da Napoli invitiamo tutti i Sindaci ad avere il coraggio di ripubblicizzare la gestione del servizio idrico integrato, uscendo dall’abbraccio mortale del privato, delle multinazionali, delle multiutilities e delle banche.

Sindaci, sull’acqua ci giochiamo tutto, anche la nostra stessa democrazia.

Per questo, partendo dal basso, dalle nostre comunità locali, facciamo partire una cascata di azioni positive che obblighi il nostro nuovo governo a proclamare “sorella acqua” la “nostra Madre” un diritto fondamentale contenuto nell’articolo 2 della Costituzione Repubblicana.

Coraggio, piccoli e grandi Comuni.. Tocca a voi. CAMPANIACQUA.STAMPA @ GMAIL.COM

PETIZIONE POPOLARE AL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA PERMANENTE DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME E AI PRESIDENTI DELLE REGIONI BASILICATA, CALABRIA, CAMPANIA, LAZIO, PUGLIA, SICILIA, ABRUZZO E MOLISE PER L'ATTUAZIONE DI URGENTI MISURE DI TUTELA DEL DIRITTO DEI MINORI A CRESCERE.

I dati sui "minori fuori famiglia", pubblicati a fine 2012 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mettono in evidenza la diffusa difficoltà di assicurare a tutti i bambini e i ragazzi la tutela del diritto di crescere in un contesto familiare. Nonostante queste evidenti esigenze, assistiamo, specie negli ultimi anni, alla progressiva riduzione delle risorse pubbliche a ciò destinate, il che produce un grave deterioramento del sistema di tutela familiare e minorile italiano. PROGETTOFAMIGLIA.ORG/IT/INDEX.PHP?PAGE=PETIZIONE-ADERISCI

URGE CHE LO IOR SIA SOPPRESSO

È questa l’opinione prevalente nel mondo cattolico, in particolare nel laicato.

Per almeno due motivi:

1 Dalla sua fondazione nel 1942 come banca di credito e di lucro esente da controlli e da imposte, lo IOR è diventato presto un fatto scandaloso.

Proprio come banca, per la sua spregiudicatezza nella speculazione sul mercato azionario e immobiliare.

Nel 1962 entra in gioco il finanziere Sindona; nel 1971 ne diventa presidente Marcinkus, che vi resterà fino al 1989.

Seguirà una serie di fatti scorretti e criminosi: dal caso della Banca Cattolica del Veneto al riciclaggio di denaro sporco e mafioso che durerà poi sempre; al crac del Banco Ambrosiano con l’impiccagione di Calvi; ai casi Enimont, Fiorani, Anemone; fino al recente esonero di Gotti Tedeschi.

2 Perché la Chiesa è stata voluta dal Cristo come povera e povera dev’essere; e non deve trafficare in denaro, né attraverso il denaro contaminarsi in fatti criminosi.

Ci sono tante banche: le opere cattoliche possono affidarsi a quelle.

Sia, questa soppressione, un atto esemplare, un segnale, l’inizio di un ritorno alla povertà evangelica, di un lungo e difficile cammino.

Che con coraggio dev’essere intrapreso.

digilander.libero.it/ColomboUtopia



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Paradossi italiani:

i contribuenti non sanno che, per legge,

se non lo devolvono a nessuno,

il loro 8x1000

va proprio a chi non l’hanno voluto dare per libera scelta.
Si consenta a circa il 60% dei contribuenti,

che non condividono nè scelgono

le attuali possibili destinazioni dell’ 8x1000 (religioni e Stato)

di poter fare una scelta diversa, utile a tutti,

come lo è la Ricerca Scientifica.


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IL PROMOTORE

Enzo Mellano

(Giornalista)




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