Morti sul lavoro 2009


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Ancora sulla morte dell'operaio nella discarica di Gorla Maggior

Inserito da Anonimo il Ven, 13/03/2009 - 16:29

Gorla Maggiore - L’infortunio avvenuto attorno elle 15. Forse un tubo ad alta pressione ha causato la deflagrazione: inutile la corsa dei soccorritori per un operaio 44enne
Incidente in discarica, muore un uomo
Un uomo è morto questo pomeriggio, 12 marzo all’interno della discarica di Gorla Maggiore. L’incidente è avvenuto attorno alle 15. L'operaio Michele Miccoli, 44 anni non ancora compiuti, originario di Trani, e residente a Bellinzago Novarese, dipendente di una ditta che aveva in appalto alcuni lavori all'interno del complesso di smaltimento, gestito dalla Econord, è stato colpito al capo da una grossa tubazione che trasportava aria compressa ad una parte dell'impianto e che a causa di un guasto improvviso si è tranciata. L'aria ha spinto il tubo contro l'operaio, che è stato colpito alla testa ed è morto sul colpo, nonostante indossasse il caschetto protettivo.
All'inizio il rumore provocato dalla tubazione ha fatto pensare a un'esplosizione, tanto che era sembrato urgente e necessario l'intervento dei pompieri, temendo una fuga di gas.
La tubazione correva al suolo nei pressi dove l'uomo stava effettuando altri lavori, la posa di un telone plastificato, affidati alla ditta Nord Scavi di Oleggio.
Nonostante il tempestivo intervento dell’ambulanza e dell’automedica del 118 di Varese, per l’uomo non c’era più nulla da fare, e i sanitari hanno potuto solo constatare il decesso. Sul posto, oltre ai carabinieri della Compagnia di Saronno, anche i tecnici dell'ASL per ulteriori verifiche in materia di sicurezza sugli ambienti di lavoro, e la Polizia Locale di Gorla Maggiore.
La porzione di tubature in cui ha avuto luogo il dramma è stata posta sotto sequestro per accertamenti; la Procura di Busto Arsizio ha aperto, come d'uso in questi casi, un fascicolo sull'accaduto.

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> Vorrei suggerire di

Inserito da Anonimo il Ven, 27/03/2009 - 10:47

> Vorrei suggerire di inserire anche il nome della ditta per > cui lavorava la persona morta o se è un subappalto come > succede spesso nell'edilizia, il nome dell'appaltatore.
> Fare i nomi è sempre buona cosa.

Dunque:)
Per gennaio e febbraio ci abbiamo provato, abbiamo inserito la regione e la ditta.


Ne vedrai poche perchè è veramente difficile.
Se hai voglia di darci una mano magari viene meglio

(((i)))


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Morti bianche

Inserito da Anonimo il Gio, 09/04/2009 - 13:11

Quest’anno anche l’evento del 1 maggio 2009 sarà incentrato
sul tema delle morti bianche. E’ online il sito per la raccolta fondi
da destinare (sotto forma di borse di studio) agli orfani delle vittime
di incidenti mortali sul lavoro.
Il sito è questo qui: http://www.ilmondochevorrei.org

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BASTA MORTI SUL LAVORO....

Inserito da Anonimo il Mer, 15/04/2009 - 22:27

"Per natura tutti eguali - vi è diritti sulla terra.
E noi faremo un'aspra guerra - ai ladroni sfruttator.
Non sia pace tra i mortali finché un uom' sovr'altro imperi
i nemici a noi più fieri sono i nostri sfruttator."

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http://comotvfree.myblog.it/a

Inserito da Anonimo il MAr, 19/05/2009 - 14:43



http://comotvfree.myblog.it/archive/2009/05/16/mantova-13-maggio-2009-po...

inserire anche questa, mantova 13 maggio, MICHELE VACALEBRE, PORTALETTERE, MORTO SUL LAVORO

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Correzione

Inserito da Anonimo il Ven, 05/06/2009 - 23:35

Vi segnalo che la tragedia di Romolo Pelloni, una persona che ricordo con simpatia, è avvenuta non a "Loreo (Rovigo) Veneto" bensì a "Sestola (Modena) Emilia Romagna".

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Morti sul lavoro: il danno e

Inserito da Anonimo il Sab, 27/06/2009 - 01:45

Morti sul lavoro: il danno e la beffa

da: http://lombardia.indymedia.org/node/19442

Mentre si continua giornalmente a morire in silenzio sui posti di lavoro e per il lavoro, in questi giorni i giornali hanno dato grande enfasi ai dati presentati dall’ INAIL alla Camera dei Deputati per il 2008 (1.120 morti), si sottolinea, come per la prima volta dal 1951, cioè dal dopoguerra, i morti scendono sotto 1.200 annui.
L’INAIL registra che l’anno si è chiuso con 874.940 infortuni. Fra i 3.266.000 lavoratori stranieri, regolari; assicurati all’INAIL, gli infortuni sono stati 143.561 con un aumento del 2% rispetto al 2007, di cui 180 mortali.
Secondo l’INAIL - pur nella drammaticità dei numeri - si è evidenziato un dato che è un “incoraggiante record storico”. Per l’INAIL questo dato è ancora più rilevante perché avvenuto in presenza di un aumento dell’occupazione.
Ma è realmente così? I morti sul lavoro sono veramente diminuiti? Si è veramente invertita la tendenza o si cerca solo di indurre nell’opinione pubblica la percezione che il governo, le istituzioni e gli enti preposti alla sicurezza svolgono correttamente il loro ruolo?

Vediamo nel dettaglio alcuni di questi dati. Prima di tutto, a nostro avviso, non si tiene conto del numero dei posti di lavoro persi, dei lavoratori licenziati, cassintegrati, o dei precari a cui non sono stati rinnovati i contratti.


Verso la fine del 2008 erano circa 400.000 i posti di lavoro persi, e nel solo mese di dicembre 2008 la Cassa Integrazione Ordinaria ha registrato un aumento del 525% rispetto al dicembre 2007.
Di tutto questo i commentatori apologeti dei padroni, pagati profumatamente sugli organi di stampa per mentire, non fanno menzione.
Nella crisi le condizioni dei vita e lavoro dei proletari e dei lavoratori (italiani e stranieri) vengono duramente colpite e una delle prime spese che i padroni tagliano sono quelle sulla sicurezza.

A fianco alla perdita del posto di lavoro per migliaia di lavoratori, ce ne sono altre migliaia che sono costretti a lavorare a salari più bassi, ritmi più intensi e senza adeguati dispositivi di protezioni individuali e collettivi.


Lo stress, la paura di non arrivare a fine mese, la mancanza di adeguate misure antinfortunistiche insieme alle sostanze nocive usate nei processi di produzione e lavorativi, creano costantemente nuove malattie non tabellate e quindi non riconosciute dall’INAIL. Un dato fornito dall’INAIL, e sottovalutato dai media, è quello delle malattie professionali causa di morti diluite nel tempo che sfuggono a qualsiasi conteggio.
Negli ultimi due anni le patologie denunciate all’Inail sono cresciute del + 11% (3.000 casi) e nel 2008 le malattie professionali sono aumentate del 3,2% con 29.704 denunce.

Dai dati emerge chiaramente come gli infortuni colpiscano maggiormente i lavoratori stranieri impiegati nei lavori peggiori, più a rischio, e siano quindi più elevati fra gli stranieri con 44 casi denunciati ogni 1000 occupati contro i 39 degli italiani.


Se a questi dati aggiungiamo i lavoratori italiani e stranieri costretti al lavoro nero, si vede come i dati di questa guerra di classe sono in realtà almeno il doppio. I dati sfatano alcuni luoghi comuni, come quello che gli immigrati sono tutti “lazzaroni” e “delinquenti”, anche per effetto del nuovo decreto sicurezza che equipara clandestini a delinquenti, evidenziando come tutti i lavoratori al di là del colore della pelle e della nazionalità, per i “datori di lavoro” sono semplicemente forza-lavoro e spesso carne da macello, fonte di ricchezza per i padroni da immolare sull’altare del profitto.

Viviamo in una società che considera normale e accettabile lo sfruttamento dell’uomo arrivando fino alle estreme conseguenze che degli esseri umani vengano uccisi sul lavoro e di lavoro e non si è mai visto un padrone o un dirigente, responsabili delle morte di migliaia di operai, fare un solo giorno di galera.


In Italia su una popolazione carceraria di 63350 persone (il 40% stranieri, pari a 23.350) detenute in 206 carceri, non c’è un solo assassino di lavoratori.
Ora il Decreto Legislativo in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro del governo Berlusconi peggiora ancora di più il Testo Unico del governo Prodi.
Con questo decreto si azzera la responsabilità del datore di lavoro e dei suoi dirigenti, arrivando a scaricare sui lavoratori la colpa dell’infortunio sugli stessi lavoratori, aggiungendo al danno la beffa.

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Morire di lavoro in una

Inserito da Anonimo il Lun, 10/08/2009 - 12:07

Morire di lavoro in una discarica di rifiuti e non si sa il nome. Maneggiava un tubo contenente gas che è poi esploso mortgage calculator, non si sa cosa ci facesse in quella discarica a Gorla Maggiore. In Italia si muore sul lavoro, anche così. La notizia è del pomeriggio del 12 marzo: “Una persona è morta in un’esplosione avvenuta nel pomeriggio nella discarica di Gorla Maggiore, in provincia di Varese. A perdere la vita è stato un uomo, la cui identità non è ancora nota” travel insurance. Al puzzo persistente da anni, si è aggiunto quello di un cadavere anonimo, presumo per poco poi qualcuno lo reclamerà, magari per un affetto o un debito. Incuriosisce questa discarica dove si agitano uomini fantasmi…Scrivevo così, poi l’identificazione è arrivata.

Un uomo è morto questo pomeriggio , 12 marzo all’interno della discarica di Gorla Maggiore car insurance. L’incidente è avvenuto attorno alle 15. L’operaio Michele Miccoli, 44 anni non ancora compiuti, originario di Trani, e residente a Bellinzago Novarese, dipendente di una ditta che aveva in appalto alcuni lavori all’interno del complesso di smaltimento, gestito dalla Econord è stato colpito al capo da una grossa tubazione che trasportava aria compressa ad una parte dell’impianto e che a causa di un guasto improvviso si è tranciata. L’aria ha spinto il tubo contro l’operaio, che è stato colpito alla testa ed è morto sul colpo, nonostante indossasse il caschetto protettivo.


All’inizio il rumore provocato dalla tubazione ha fatto pensare a un’esplosizione, tanto che era sembrato urgente e necessario l’intervento dei pompieri mortgage, temendo una fuga di gas.
La tubazione correva al suolo nei pressi dove l’uomo stava effettuando altri lavori, la posa di un telone plastificato, affidati alla ditta Nord Scavi di Oleggio.

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