SILANUS 1 Gennaio 2009 (Paolo Serra)
Nell’attivita’ di ricerca sulla cultura contadina in tutti i suoi aspetti intrapresa nell’anno 2001 dall’associazione culturale Santu Sidore e’ emersa l’importanza e quindi la volontà di approfondire il discorso relativo alle tradizioni anche musicali della nostra comunita’.
Durante una delle tante discussioni e’ stata sottolineata l’esigenza di riscoprire i canti della settimana santa ormai in disuso da alcuni decenni e dei quali quasi tutti avevano memoria per aver presenziato alle processioni che erano caratterizzate dai canti religiosi degli anziani.
Fu proprio in quell’occasione che dialogando con Michele Cappai che di quei canti aveva un ricordo lucidissimo venne l’idea di iniziare un’indagine per verificare se qualcuno conservasse qualche registrazione di questi canti. Trascorsero quasi due anni prima che si potesse ottenere un primo esito positivo.
Dopo vari tentativi, la domanda venne posta a Bastiano Pintus figlio di tiu Rosariu Pintus che era uno dei componenti dell’ultimo coro di anziani del paese.
Bastiano rispose: “ dovrei averla ma devo cercare a casa di mia madre”, dietro varie insistenze spiegando l’importanza del recupero lo convincemmo a dare inizio rapidamente alla ricerca e nel giro di qualche settimana ottenemmo la risposta seguente: “Ho trovato la registrazione ed e’ effettuata su una bobina del vecchio tipo di registratore ma non vi preoccupate ho ancora quel tipo di registratore che funziona perfettamente.
Immensa fu la contentezza che ci precipitammo subito a casa sua per ascoltare e trasferire la registrazione in una nuova cassetta.. Seppure non perfettamente comprensibile l’ interpretazione eseguita durante le prove per la settimana santa a casa dei uno dei componenti Sig. Pintus Rosario insieme a Morittu Ignazio , Deriu Ignazio e Antonio Falchi illuminava con un’ intensissima luce il Miserere da loro eseguito che era ormai a portata di mano per lo studio e la reinterpretazione che iniziò quasi immediatamente ad opera di alcuni componenti dell’associazione una parte dei quali poteva anche vantare qualche esperienza acquisita nel canto a tenore.
Nella bobina vi erano registrate anche altre musiche riferite allo stesso periodo in particolare la gara poetica tenutasi a San Lorenzo fra i poeti estemporanei Mura e Sassu ed il canto del miserere registrato appunto durante le prove a casa del Sig. Pintus.
La registrazione poteva dedursi essere stata effettuata intorno al 1963 ed anche se acusticamente non perfetta poteva essere ascoltata come studio per la riproposizione del canto Miserere.
Minori difficoltà sembrarono incontrarsi per il recupero del canto stabat mater in quanto esisteva una cassetta registrata dal Sig. Pinuccio Sanna nel 1975 che riproduceva le prove canore del gruppo composto da Tito Tola, Marco Cerchi,Francesco Oggianu, Davide Fenu , Rosario e Franco Pintus padre e figlio insieme ad Ignazio Morittu anche lui componente del vecchio coro. Dopo di loro il canto per diverse ragioni venne interrotto.
Ormai c’erano gli elementi essenziali per aprire una vera e propria palestra del canto che ebbe immediatamente inizio dentro l’associazione con la partecipazione di Mauro Giau, Salvatore Beccu, Paolo Serra, Francesco Mura, Santino Barranca e Salvatore Cappai , e grazie all’incoraggiamento dell’allora parroco di Silanus Padre Salvatore Putzolu , che da subito credette nella bonta’ dell’iniziativa, ci si prefisse l’impegno di incrementare le prove per eseguire i canti durante la processioni della settimana santa.
Man mano si apportavano autocorrezioni anche per l’assenza di un maestro etnomusicologo che avrebbe sicuramente offerto un valido supporto nell’interpretazione del canto, nel frattempo si andava assottigliando il numero dei componenti per l’assenza di Santino Barranca e Salvatore Cappai, ma avevano iniziato ad avvicinarsi al gruppo Salvatore Carboni e Andrea Mastinu. Furono in seguito effettuati dei tentativi alla ricerca dei “consigli” di un valido maestro che alla fine diedero un grande risultato con la collaborazione l’esperienza e la bravura del maestro Peppino Milia che contribui’ grazie alle sue meticolose istruzioni a far fare un notevole passo in avanti al coro che pian piano si stava formando. Maturava anche la convinzione di partecipare in qualita’ di spettatori alle manifestazioni religiose che si svolgevano in diversi centri della Sardegna che offrivano anche l’opportunita’ di conoscere i componenti di altri cori come il coro di Bosa, di Seneghe, di Santulussurgiu di Bortigali di Onifai e di Orosei che oggi pubblicamente ringraziamo perchè ci onorano con la loro presenza ed i loro canti.
Ma il contributo determinante fu indubbiamente offerto dal ritrovamento di una vecchia registrazione degli archivi Rai a Roma effettuata quasi certamente nel lontano 1957 nella sala consiliare del Comune. Tale registrazione come testimoniano le immagini che proiettiamo si riferisce al Miserere interpretato dai cantori , Tiu Tottoi Deriu (Boghe), Tiu Antonicu Deriu (Mesa oghe) , Tiu Antoneddu Mastinu (Bassu), Tiu Toneddu Falchi (Contra), la presenza nella stessa serata di Tiu Battista Motzo (Boghe), fa pensare che sia stato eseguito anche il canto dello stabat mater per il recupero del quale abbiamo gia’ intrapreso nuove ricerche. Alcune persone presenti a tale evento ricordano vagamente il 1960-1961 anche perche’ in tale circostanza furono registrate anche altre melodie, ma il ritrovamento di una deliberazione Comunale dell’anno 1957 che disponeva la liquidazione dell’invito, al bar dei F.lli Pala, alla troupe Rai in occasione della serata dedicata ai canti fa pensare che la registrazione Rai ritrovata presso gli archivi sia effettivamente avvenuta nel 1957.
La perfetta registrazione e la precisa esecuzione che tra poco ascolteremo ci trasportera’ nel ricordo delle antiche processioni che si svolgevano il giovedi’ ed il venerdi della settimana santa caratterizzate dalle ripetute soste nell’itinerario che si snodava lungo sas carrelas del vecchio centro abitato.
Le processioni duravano circa tre ore si svolgevano di pomeriggio e si interrompevano alla parola “Ave Maria” ed immediatamente si intonavano i canti del miserere e dello stabat che venivano eseguiti da due cori diversi che facevano riferimento a due diverse confraternite. L’obriere di turno aveva l’onere di ospitare prima della Pasqua il coro durante le prove che venivano in qualche circostanza eseguite anche nelle abitazioni dei componenti dei cori come ci hanno confermato diversi loro familiari che sono presenti oggi a questa manifestazione.
Di pari passo proseguivano le ricerche effettuate con interviste sul campo delle persone anziane e comunque che ricordassero i canti e le usanze della settimana santa .
Di grande aiuto sono state le conversazioni con la Sig,ra Deriu Giovanna Maria (figlia di Tiu Antonicu uno degli anziani componenti del coro), Le Sig,re Mastinu, Il Sig. Francesco Falchi anche loro figli di componenti il vecchio coro , la Signora Arca Giovanna Maria e la Signora Penduzzu Andreana che ci ha regalato un manoscritto con tutti i testi dei canti della settimana santa.
Altro grande contributo e’ stato offerto da Tiu Micheli Falchi oggi centenario che abbiamo intervistato e ci ha fornito indicazioni dettagliate sui canti di Silanus.
Con soddisfazione oggi 1gennaio 2009 Su Cuncordu e Chida Santa a Silanus e’ una realtà ,cosi come costituito dai componenti Francesco Mura (Boghe), Paolo Serra (Bassu) Salvatore Beccu (Contra) e Tonio Pinna (mesa oghe) ,formazione composta all’interno del gruppo che si e’ esibito sino al 2008 del quale facevano parte altri tre componenti.
Il nuovo gruppo prosegue nella reinterpretazione dei canti secondo la tradizione della settimana santa e continua la sua opera di ricerca e di recupero dell’intero patrimonio canoro di canti sacri, occorre dire che il coro ha sentito come un dovere il riconsegnare alla nostra comunita’ un pezzo di identita’ e di tradizione che sembrava ormai inesorabilmente persa. Molto deve alla tecnologia del registratore che ha conservato i brani che oggi grazie alla stessa e’possibile riproporre quali il Miserere e lo Stabat Mater. Il merito per aver conservato i brani va anche e sopratutto a chi prima di noi ha conservato e tramandato col canto durante i riti religiosi i brani della tradizione sicuramente spinto dal piu’ alto spirito di fede.
Umilmente inseririremo in questo sito qualche brano con la speranza di suscitare in chi lo ascolta suggestive emozioni e con l’augurio che i giovani prendano a cuore quanto oggi viene recuperato e che riescano a conservarlo senza alcun spirito di competizione e a tramandarlo nel futuro.
Su Cuncordu e Chida Santa
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