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cui il concetto di Europa si rivela inconsistente che le élites intellettuali del
continente lo assumono come dato imprescindibile. Accanto al senso dellʼunità
religiosa, con la diffusione delle idee umanistiche va rafforzandosi il senso
dellʼunità culturale Europea, certo più vivo in Erasmo da Rotterdam che non negli
umanisti italiani, spesso ancora inclini alle contrapposizioni fra romani e barbari
nordeuropei. La prima formulazione del concetto Europa come comunità dotata di
caratteri politici specifici fu Niccolò Machiavelli. In Machiavelli il senso della
differenza tra i continenti è nettissimo , e la diversità tra vita politica europea ed
extraeuropea da luogo a due forme di governo monarchico: i principati sono
governi “ o per uno principe e tutti li altri servi; o per uno principe e per baroni, li
quali, non per grazia del signore, ma per antiquità del sangue, tengano quel grado
[...]. Li esempli di queste due diversità di governi sono, neʼ nostri tempi, el Turco
et il re di Francia”. Secondo Machiavelli, lʼimpero ottomano prosegue le tradizioni
politiche persiane, mentre gli stati europei, come le poleis greche nellʼantichità,
sono divisi e frazionati anche al proprio interno. La diversità costituzionale fra
Europa ed Asia da luogo a due tipi di organizzazione politica: in Europa la
repubblica e in Asia la monarchia dispotica. Ciò provoca conseguenze importanti
sul piano antropologico, perché l'organizzazione politica europea favorisce lo
svilupparsi della virtù: il governo repubblicano, in particolare, dà vita alla
competizione tra i partiti e i singoli, che ne vengono incentivati; e anche il governo
monarchico in Europa è temperato da leggi e consuetudini che non soffocano la
virtu individuale. Con Machiavelli, lʼeco mai del tutto spento della tradizione
classica assume una sistemazione chiara: lʼEuropa è tale in virtù di precisi caratteri
politici. Negli autori successivi questo motivo politico non verrà mai meno,
accanto al tema pluralistico: lʼEuropa è connotata dalla molteplicità, in particolare
dalla molteplicità degli stati, che trova la sua applicazione pratica nel principio
dellʼequilibrio, a sua volta derivato dal sistema degli Stati italiano del ʻ400. Nel
ʻ700 lʼimmagine dellʼEuropa come corpo politico unitario per certi princìpi
comuni benché diviso in organismi statali diversi è un dato acquisito. A Voltaire,
lʼEuropa, eccettuata la Russia, appare come una specie di grande repubblica divisa
in vari Stati, gli uni monarchici, gli altri misti, gli uni aristocratici, gli altri
popolari, ma tutti collegati gli uni con gli altri, tutti con uguale fondamento
religioso, anche se divisi in varie sette, tutti con gli stessi principi di diritto
pubblico e di politica, sconosciuti nelle altre parti del mondo.
Francesca Di Martino
Италия
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