International congress of byzantine studies belgrade, 22 27 august 2016

Katarzyna Warcaba 
Katowice, Poland; 
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A Transtextual Analysis of the ‘Katomyomachia’
My paper presents a transtextual analysis of the ‘Katomyomachia’ by Theodore Prodromos. I 
intend to explore intertextual relationships between the ‘Katomyomachia’ and its ancient models 
(hypotexts). I will argue that Prodromos, similarly to what he did in his ‘Bion Prasis’, plays with 
literary conventions and creates multilayered literary games. My aim is to discuss the functions of 
these games and what purposes the ‘Katomyomachia’ was meant to serve in Prodromic interpretive 
community, to use Stanley Fish’s term.
Ranko Kozić
University of Belgrade, Faculty of Philology, Belgrade, Serbia;
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Il concetto pittorico e il drammatico nel romanzo del Macrembolita
Nell’esposizione la massima importanza sarà data all’idea, finora assai erroneamente intesa, 
del drammatico nel romanzo antico e bizantino, come anche alle conseguenze deficitarie che se 
ne ritraggono per la comprensione della sua designazione generica di drama, ovvero plasma, e in 
definitiva anche per la valutazione poco adeguata di questi prodotti letterari. La lettura microscopica 
del testo stesso del romanzo antico e di quello bizantino del Macrembolita ha prodotto un risultato 
di lunga portata, ovvero il fatto che i suddetti romanzi sono collegati mediante migliaia di fili con 
la completa produzione del teatro drammatico greco, con il che si creano le condizioni per spianare 
la via a una nuova interpretazione del tutto fondata, non solo di questo genere antico e bizantino, 
bensì anche delle epoche intere a cui appartengono. La condizione chiave per una apertura di 
questo tipo è costituita dalla lettura integrale, in ottica microscopica, di tutti i grandi rappresentanti 
del genere drammatico della tragedia e della commedia nel periodo classico, quali Eschile, Sofocle, 

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Euripide, Menandro e Aristofane, ed è appunto a quest’autore menzionato per ultimo che spetta 
l’importanza decisiva per quanto riguarda la rielaborazione e la trasposizione di motivi drammatici, 
ovvero poetici, e il loro inserimento in un altro genere, qual è in questo caso quello prosastico del 
romanzo. La stessa designazione generica del romanzo, vale a dire drama, rimandava effettivamente 
ad una ipotesi di questo tipo, ma nelle ricerche su questo genere finora effettuate non si era andati 
più in là di una specie di registrazione a mo’ di quella di catalogo, manifestantesi di regola nell’elenco 
delle citazioni, delle allusioni e dei topoi di provenienza tragica, e qui va sottolineato che così si era 
negletto in modo fatale un autore chiave come Aristofane. Il deficit di codesto tipo si è verificato 
appunto perché la maggioranza dei ricercatori era convinta di poter raggiungere il proprio scopo e 
ottenere il proprio risultato attraverso le definizioni, di natura assai scarsa, contenute nei manuali 
di retorica e di grammatica, del tipo di narrazione denominato dramatikon, con la conseguenza che 
di nuovo veniva elusa in modo piuttosto fatale la definizione chiave del succitato tipo di narrazione 
proveniente dall’undicesimo secolo bizantino e dal suo eminente rappresentante Dossapatre, nella 
cui ottica il già menzionato tipo di narrazione è proprio quello che acquista carattere di adattamento 
e di rielaborazione di tutta quanta la materia poetica per le esigenze del componimento prosastico, e 
qui si tratta di nient’altro che di quella materia il cui rappresentante per eccellenza è lo stesso genere 
drammatico. L’importanza delle commedie di Aristofane per la poetica del romanzo si rispecchia nel 
fatto che esse hanno influito in modo decisivo sul primo manifesto del simbolismo nella letteratura 
europea, quali le Ekones di Filostrato, in cui il concetto pittorico diventa la metafora della letteratura 
stessa, come avviene del resto nel romanzo di Macrembolita.
Un’analisi accurata delle concordanze letterali e stilistiche del romanzo del Macrembolita 
con le opere di Aristofane e Filostrato crea di per sé stessa inaspettate possibilità per una nuova 
interpretazione del romanzo antico e bizantino in quanto rende possibile la decifrazione e la 
spiegazione della sfera dei simboli, i quali con luce splendente illuminano le opere stesse е l’epoca 
della loro nascita.