Il rogolone si tratta di un itinerario molto vario che si svolge in parte nel Parco Val Sanagra. Sul tragitto si trovano "Il Rogolone" (grande quercia secolare), la chiesa romanica di San Giorgio, IL paese tipico di Naggio. Lunghezza



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#21918

IL ROGOLONE

Si tratta di un itinerario molto vario che si svolge in parte nel Parco Val Sanagra.  Sul tragitto si trovano "Il Rogolone" (grande quercia secolare), la chiesa romanica di San Giorgio, il paese tipico di Naggio.






 

Lunghezza:

20 km

Dislivello:

457 m.

Itinerario:

Menaggio - Pianure - Codogna - Rogolone - Gottro - Naggio - Menaggio

Quota massima:

657 m. (Naggio)

Tempo:

h. 2:30 ca.

Percorso:

50% su mulattiera

Difficoltà:

percorso di medio impegno

Impegno fisico:

percorso di medio impegno

 

Percorso
Da MENAGGIO (alt. 200 m) si segue la strada in direzione di Lugano; appena sopra il paese, si svolta a destra seguendo le indicazioni per LOVENO. Dopo ca. 200 m si devia a sinistra seguendo le indicazioni per PIANURE. Si attraversa l'abitato di Loveno (località nota per le sue dimore patrizie). Sulla sinistra appena imboccata la via, c'è la Villa Bel Faggio e poco dopo sulla destra la villa Garovaglia Ricci. Si passa poi davanti alla facciata barocca della chiesa dei Santi Lorenzo e Agnese, al centro sportivo e al piccolo cimitero di Loveno, per giungere al grande pascolo "Pianmuro" (alt. 350 m); Si prosegue diritto sulla strada sterrata (sentiero 4 nel Parco Val Sanagra) che fiacheggia il pianoro. Dopo ca. un chilometro, si comincia a scendere fino ad arrivare al fiume Sanagra in prossimità del ponte Nogara. Non si attraversa il ponte ma si prosegue lungo le sponde del fiume fino all’agriturismo “La Vecchia Chioderia”. Qui si attraversa il ponte a sinistra e si risale la stradina asfaltata che conduce al paese di CODOGNA (alt. 450 m). Si sbuca sulla strada che sale da Grandola e si prende a sinistra per, dopo alcuni metri, imboccare la stradina sotto il muro di cinta della Villa Camozzi. La villa è sede del Municipio di Grandola ed Uniti,centro culturale e sede del museo etnografico e naturalistico Val Sanagra. La villa fu edificata nel settecento e si presenta come una classica dimora di quell’epoca. Si prosegue in piano con ampia vista sulla Val Menaggio affiancata dal Monte Crocione e dal Monte Galbiga. Poi ci si addentra nel bosco dove ci sono da superare alcuni gradini. Dopo aver attraversato alcuni piccoli guadi, un tratto in ripida salita conduce al ROGOLONE (alt. 479 m). una grossa quercia plurisecolare che misura m. 25 in altezza e 8 m di larghezza ed è riconosciuto come monumento naturale.

Dal "Rogolone" si prosegue imboccando il sentiero che lascia la radura in basso a sinistra. Si prosegue sempre diritto nel bosco su sentiero quasi sempre ben pedalabile. Il sentiero sbuca su un piazzale in prossimità della chiesa romanica di San Giorgio (affreschi del 1300); un tratto in ripida salita porta alla carrozzabile che collega GOTTRO (alt. 547 m) con Naggio. Si prosegue a destra seguendo la strada poco trafficata sino a giungere a NAGGIO (alt. 657 m). Alcune centinaia di metri prima di giungere all’abitato si passa sulla sinistra la deviazione per La Val Sanagra – Monti di Grandola. Chi volesse fare una pedalata lunga ca. 11km nella Val Sanagra può deviare qui e seguire la carrozzabile asfaltata fino a Spino 1.040 m e da lì la strada sterrata fino al’Alpe Erba 1.190 m). Prima di iniziare la lunga discesa verso Menaggio, si consiglia la visita del paese tipico di Naggio. Arrivati a CODOGNA (alt. 450 m) si percorre a ritroso il tragitto di andata.



ALPE LOGONE - ALPE ERBA

Questo itinerario si svolge in due vallate confinanti La Val Cavargna e la Val Sanagra passando per Alpe Logone e Alpe Erba. L'Alpe Logone, attivo nella produzione di ottimo formaggio, è un bellissimo alpeggio che collega la Val Cavargna con la Val Sanagra.





  

Itinerario:

Carlazzo – Cusino – Alpe Logone – Spino - Alpe Erba – Spino -  Naggio - Gottro - Carlazzo

Lunghezza:

27 km

Dislivello:

744 m.

Quota massima:

1.190 m. (Alpe Erba)

Percorso:

70 % su asfalto

Difficoltà:

percorso di medio impegno



Percorso:
da Carlazzo (446 m) si segue la strada provinciale fino a Cusino (767 m). Proprio all’inizio del paese si prende a destra seguendo le indicazioni per Alpe Logone. La stradina asfaltata sale in tornanti in mezzo a boschi di faggio e alpeggi offrendo una bella vista sulla Val Cavargna. Dopo ca. 3 km si giunge davanti ai cancelli dell’Alpe Logone 1.137 m. Incrociamo qui il sentiero delle 4 Valli, un percorso di trekking di ca. 50 km (segnato rosso, bianco, rosso con tre sbarrato), che seguiremo fino all'Alpe Erba.   Si attraversa l'Alpe Logone in linea retta, avendo cura di richiudere i cancelli e di non danneggiare il fondo erboso. Questa bellissima sella collega la val Cavargna con la Val Sanagra. Poi una mulattiera conduce in ripida discesa alla località Spino 1040 m sulla strada Naggio – Alpe Erba. Si segue a sinistra lo sterrato che si addentra nella Valle Sanagra e in leggera salita si giunge ad Alpe Erba 1.190 m. Chi vuole può da qui proseguire fino ad Alpe Levea 1.308 dove finisce lo sterrato. Si ridiscende lungo lo stesso percorso di salita fino alla località Spino.  Da qui comincia la discesa su asfalto fino ai Monti di Grandola, dove si trovano alcuni "crotti", dove si può assaggiare la cucina locale, per infine giungere alla chiesa di S.Rocco (1855) in località “LA COMUNA” (alt. 761 m).  Si prosegue la discesa verso Naggio  per sbucare sulla strada che collega Naggio 667 m con Carlazzo. Prima di proseguire a destra, si consiglia una visita al paese tipico di Naggio. Si attraverso Gottro, dove si consiglia la visita a la chiesa di San Giorgio con il suo campanile romanico e affreschi del 1400 un po’ discosta dall’abitato vicino al cimitero,  per arrivare di nuovo a Carlazzo 446 m.

ALPEGGI IN VAL D'INTELVI

Questa escursione ha inizio con una salita mozzafiato in funivia (trasporta anche biciclette) da Argegno a Pigra (881 m). Da qui si sale, con spettacolare vista sul lago di Como e lago di Lugano, al Rifugio Venini 1575 m passando per numerosi alpeggi dove è possibile acquistare il formaggio locale. Dal rifugio, proseguendo lungo una bellissima sterrata, si giunge all’Alpe di Mezzegra 1616 m.



    

Itinerario

Argegno - Pigra - Rifugio Boffalora –  Rifugio Venini – Alpe di Mezzegra  – Ponna - Laino - S. Fedele - Argegno

Lunghezza:

38 km

Dislivello:

382 m.

Quota massima:

1.616 m. (Alpe di Mezzegra)

Percorso:__per_60%_su_sterrata__Difficoltà'>Percorso:

80% su asfalto

Difficoltà tecnica:

percorso di medio impegno

 

Percorso
da ARGEGNO (alt. 291 m) si prende la funivia (ogni 30 min dalle 8.00 alle 11.30 e dalle 14.00 alle 17.00) che sale a PIGRA (alt. 881 m). Da Pigra si segue la carrozzabile in direzione del Rifugio Boffalora. La strada sale, con pendenza accentuata, fino all’ALPE DI COLONNO 1322 m, dove si trova una caratteristica croce. Da lì, un breve e piacevole tratto in discesa lungo il versante nord della Cima della Duaria, conduce all’ALPE BOFFALORA dove sorge l’omonimo rifugio (alt. 1.252 m) aperto da Pasqua fino al 1 novembre venerdì, sabato, domenica e lunedì – agosto tutti i giorni tel. 0344 56486. Dal rifugio, si prosegue diritto nella direzione del Rifugio Venini (dopo 100 m a sinistra c’è la deviazione per Ponna). La strada agricola sale ripidamente passando per l’ALPE DI OSSUCCIO dove capre, mucche, maiali e galline occupano la sede stradale. Da qui si pedala, godendo una stupenda vista sulla Val Perlana, fino all’Alpe di Lenno 1493 m. Si consiglia una breve sosta per ammirare la vista sul lago di Lugano dietro  la bolla dell’alpe. Presto si arriva al RIFUGIO VENINI 1575 m aperto dal 1 marzo al 31 dicembre sabato e domenica – luglio e agosto tutti i giorni tel. 0344 56671. Il piccolo cannone davanti al rifugio è una delle testimonianze della presenza della linea di difesa chiamata Linea Cadorna, costruita durante la prima guerra mondiale. Anche la strada che state percorrendo è un ex strada militare. Proseguendo verso l’ALPE DI MEZZEGRA si notano, sulla sinistra, trincee e batterie. Giunti all’alpe (1620 m) si gode una magnifica vista sul centro lago e dopo una meritato riposo, si ripercorre a ritroso la stessa strada fino ad arrivare alla deviazione per Ponna, 100 m prima del rifugio Boffalora. Si svolta a destra e attraversando splendidi boschi si passa per l’ALPE DI PONNA. Prima di arrivare al paese di Ponna (870 m) si imbocca la deviazione a sinistra seguendo le indicazioni per Como e giungendo così a LAINO. A Laino si svolta a sinistra per SAN FEDELE e da lì si ritorna ad Argegno.


ITINERARIO ALTERNATIVO PER PORLEZZA - MENAGGIO
Da Laino si scende a CLAINO CON OSTENO (alt. 270 m), costeggiando le sponde del lago di Lugano. Prima di raggiungere l’abitato di Porlezza, appena passato il ponte sul fiume Cuccio, si prende a destra seguendo la strada asfaltata lungo l’argine del fiume. Dopo 100 m l’asfalto diventa sterrata. Si attraversa il ponte in legno. Siamo su un tratto della ex ferrovia tra Menaggio e Porlezza, soppresso nel 1935; una serie di interventi da parte della Comunità Montana locale hanno trasformato il percorso in una pista ciclabile per ora transitabile fino a Bene Lario. Si segue la pista ciclabile che porta al lago di Piano, una riserva naturale, con la sua CASA DELLA RISERVA con area picnic, ufficio informazioni, piccolo ecomuseo e possibiltà di noleggio barche a remi e mountain bike tel. 0344 74961. Seguendo le sponde del lago di Piano si passa davanti a due campeggi. Appena oltrepassato l'entrata del campeggio Ranocchio s'imbocca la continuazione della pista ciclabile a destra che conduce a Bene Lario.  Raggiunta la strada asfaltata  la si attraversa per infine sbucare sulla Statale in località di GRANDOLA ED UNITI ca. 4 km prima di Menaggio.








RIFUGIO IL GIOVO E RIFUGIO S. JORIO

Percorso molto panoramico su comoda carrareccia, a mezza costa, lungo la valle di San Jorio passando per bellissimi boschi e radure. Dal passo San Jorio, si gode una stupenda vista  sull’adiacente catena del Pizzo di Gino, lago di Lugano e sul l’alto Lago Maggiore.





 

itinerario:

Dongo – Germasino – Garzeno – S. Anna – Rifugio il Giovo – Passo S-Jorio - Dongo

Lunghezza:

- km

Dislivello:

1.814 m

Quota massima:

2.010 m (S.Jorio)

Percorso:

per 60% su sterrata

Difficoltà:

percorso di medio impegno

Impegno fisico:

percorso molto impegnativo



Percorso
da DONGO (alt. 208 m), in prossimità della Chiesetta dei Frati, appena dopo il ponte sul torrente Albano, si imbocca, sulla destra, la strada in direzione di  Germasino, Garzeno. La strada sale a tornanti con delle belle vedute sul l’Alto Lago. Nell’abitato di GARZENO (alt. 662 m) si trova ben visibile, la deviazione verso S.Anna e la Bocchetta di Germasino. La strada carrozzabile sale a larghi tornanti lungo i fianchi della montagna. Superata la località S. ANNA, si aggira il costone del Monte Cortafon e si perviene alla BOCCHETTA DI GERMASINO a quota 1.239 m, tra la Val Dongana e la valle di S.Iorio. Da qui in poi inizia una lunga sterrata di circa 10 km che conduce al rifugio Giovo e al Passo S.Jorio sul confine svizzero. Dalla Bocchetta si continua per la carrareccia a mezza costa, nel bosco, passando per belle radure ove sorgono gli alpeggi di BRUNEDO, MOTTAFOIADA, dove si trova l’omonimo Rifugio aperto dal inizio di maggio fino alla fine di ottobre.  tel. 335 8097897, e BASCIARINO. Superata MOTTA LARICI (alt. 1.400 m), ci si alza con qualche tornante verso la cresta del motto di Paraone, si esce dal bosco e si raggiunge la MUTATA ARDALLA. Da qui si prosegue sempre in costa per poi giungere al valico del Giovo e al omonimo RIFUGIO (alt. 1.714 m); per informazione rivolgersi al comune di Garzeno tel. 0344 88081. Dal rifugio il Giovo si prende la strada militare sul versante della valle di S.Jorio che si alza gradatamente a mezza costa fra i pascoli, passando a monte dell’alpe di Possolo. Si raggiunge con un ultimo ripido strappo un edificio, un tempo adibito a caserma adesso a rifugio - aperto dal 15/6 al 15/9 tutti i giorni; da metà settembre a fine ottobre sabato e domenica tel. 335 8097897 - e apena sopra il valico di S.JORIO (alt. 2.014 m) sul confine italo-svizzero.   Sul versante italiano del valico sorge la cappelletta dedicata a S.Jorio.
Si consiglia per la discesa di percorre a ritroso il tragitto di andata.
Solo per ciclisti molto esperti si propone la discesa lungo il versante della Val Albano. Dal Rifugio il Giovo si segue la vecchia strada militare a destra che conduce all’Alpe di Brento 1430 m. Dopo aver superato Piazza Cavada e Monti Ciaccio si giunge a Brenzeglio

LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

Si tratta di un bellissimo percorso che attraversa in verticale il cosiddetto “Triangolo Lariano”, cioè il territorio compreso tra i due rami del Lago di Como. Il punto di partenza è Brunate, raggiungibile da Como in funicolare con la bici appresso. Il percorso, lungo 30 km, si snoda ad un’altezza media di 1.200 m su carrarecce, strade agricole e forestali con alcuni passaggi difficoltosi su sentieri. L’interesse panoramico è eccezionale. Il tracciato è segnato con bandierine tricolori - rosse, bianche, rosse, che portano il numero 1 in campo bianco. Si può percorre l’itinerario anche in parte.







Itinerario :

Como – Brunate - Colma del Piano – Bellagio

Lunghezza:

30 km

Dislivello:

1.160 m

Quota massima:

1.536 m (Terra Biotta)

Percorso:

per 90% su sterrato

Difficoltà:

percorso molto impegnativo

Impegno fisico:

percorso molto impegnativo



Percorso
Da Como si raggiunge Brunate in 5 minuti con la funicolare. Eccezionale la vista sulla città di Como, le Alpi e la pianura della Brianza dalla stazione della funicolare a BRUNATE (alt. 715 m), si segue la carrozzabile che sale a S.MAURIZIO (alt. 906 m) dove, giunti al piazzale, si imbocca la strada che porta alle vette. Prima di proseguire si consiglia una piccola deviazione al faro Voltiano edificato nel 1927 per commemorare Alessandro Volta, nativo a Como. Dopo una salita abbastanza impegnativa, si sbuca in piazzale C.A.O. Qui finisce la strada asfaltata e si comincia a pedalare su sterrato verso le colme. Si procede attraverso un bosco, per raggiungere la BAITA CARLA (m.997 s.l.m.). Si prosegue sulla larga carrareccia, attraversando in quota le pendici del Pizzo Tre Termini, portandosi alla BAITA BONDELLA (m.1075 s.l.m.) Si gode una magnifica vista sulla catena Alpina, le Alpi Marittime, la Pianura Padana e il laghetto di Montorfano. Si procede per il RISTORO DEL BOLETTO FABRIZIO (m.1180 s.l.m.) Poco oltre il ristoro, dopo un breve tratto in salita, si passa al versante nord delle Colme con stupenda vista del Lago di Como e le cime circostanti. Dopo un tratto in quota, si scende alla sottostante BOCCHETTA DI MOLINA (m.1116 s.l.m) nei pressi della ex capanna S. Pietro. Continuando sul percorso della Dorsale, si giunge quasi subito a un bivio con segnaletica; si segue a sinistra il sentiero della Dorsale che attraversando un bosco di faggi (“Senteé di Foo”`), passa sotto il versante nord del monte Bolettone ed arriva alla BOCCHETTA DI LEMNA (m.1115 s.l.m. )al termine della cresta nord-est del Monte Bolettone. Dalla bocchetta di Lemna si continua in direzione nord. Splendida la vista sulle valli di Caslino d'Erba, il Resegone e il Palanzone Si passa lungo il boscoso versante orientale del Pizzo dell’Asino su una larga ma ripida stradina. Si giunge alla BOCCHETTA DI PALANZO (m.1210 s.l.m. situato tra la Val di Cairo ad ovest e la Valle Piot ad est, un vero incrocio di sentieri. Con un ultimo ripido strappo, fiancheggiando il versante ovest del monte Palanzone, si giunge al RIFUGIO RIELLA -ex Palanzone- (m.1275 s.l.m. - ore 0.10; 4.00). Da qui si ha una bellissima vista sul lago di Como, Faggeto Lario e le montagne circostanti. Subito dopo si arriva al CIPPO MARELLI (m.1293 s.l.m.) e alla Bochetta di Nesso. Si passano gli estesi prati di Preaola e, rimanendo in quota, si aggira il monte Palanzone, avendo una bella vista sul Pian di Nesso e il S. Primo. Seguono tratti pianeggianti alternati a brevi saliscendi che conducono alla BOCCHETTA DI CAGLIO (m.1297 s.l.m.). Qui si riprende in salita, fiancheggiando il monte Croce (m.1351) e si continua su una larga pista fino all’inizio della Braga di Cavallo (m.1350), dove si nota un gruppo isolato di faggi. Girando a destra, si punta in ripida discesa verso il sottostante monte Pianchetta (m.1243). Dopo una piccola salita si continua la lunga ripida, impegnativa discesa sul costone, fino alla COLMA DI CAGLIO (m.1129 s.l.m.). dove, davanti al monte Falò (m 1182), si prosegue a sinistra lungo la larga sterrata fino a raggiungere la strada asfaltata che sale dal Pian del Tivano alla COLMA DEL PIANO o COLMA DI SORMANO (m.1124 s.l.m.)- punto di ristoro.

Da qui si potrebbe scendere al Pian del Tivano e da lì a Nesso per fare il ritorno a Como sulla strada lungo il lago. Dopo qualche metro sull’asfalto, si prende l’ampia carrareccia che si stacca dalla strada asfaltata a destra, 50 metri sotto il ristorante Baita Colma, e conduce alla Colma dei Cippiei m1185. Da qui si sale alla colma del Bosco m 1235 per giungere in seguito all’ALPE SPESSOLA m 1237 Si continua, sulla carrareccia in salita, con una stupenda vista sulle Grigne, i Corni di Canzo e la Val di Torno. per poi arrivare all'ALPE DI TERRA BIOTTA (m.1536 s.l.m. ), terra nuda, senza vegetazione. Dopo ca. 100 si giunge al culmine di Terra Biotta. Da qui si ha una vista eccezionale sul promontorio di Bellagio e sulle montagne circostanti: è una delle più belle immagini del Triangolo lariano. Se non c’è l’intenzione di proseguire fino a Bellagio a questo punto si può tornare alla Colma di Sormano e da lì scendere al Pian del Tivano e a Nesso per poi scendere lungo la strada statale di nuovo a Como. Si prende a destra per il prato per arrivare alle tracce di una piccola polla d’acqua. Si segue il sentiero alquanto sconnesso e in parte non ciclabile che scende al sottostante ALPE DEL BORGO (m.1180 s.l.m.) . Dall' alpe si prosegue sulla strada agricola che scende alla località di BORGO S. PRIMO (m.1107 s.l.m). - ristoro Dopo aver superato il ristorante "La Baita", si sbuca sulla carrozzabile dove si prende subito a sinistra. Dopo aver passato l'ex Colonia Bonomelli si giunge all’Alpe delle Ville. All’ uscita della pineta, (un pò prima del bivio per il Rifugio Martina, ) si lascia carrozzabile e si prende a destra passando vicino ad una casetta. Ci si inoltre poi lungo un sentiero, in un bosco, per arrivare infine all'alpeggio di PAUM (m.957 s.l.m. ) Pedalando sempre sulla strada carrabile si giunge a ROVENZA (m.724 s.l.m.) Qui lasciamo la Dorsale. All'altezza della fontana si prende a destra e si segue la strada fino a Bellagio.






DA MENAGGIO A PORLEZZA

Si tratta di un itinerario molto vario che si estende in parte nel Parco Val Sanagra e in parte nellaRiserva Naturale Lago di Piano sulla pista ciclo-pedonale che segue il tracciato della vecchia ferrovia tra Menaggio e Porlezza, soppressa nel 1939.



· Itinerario: Menaggio – Piamuro – Codogna – Gonte – La Casa della Riserva –


Porlezza

· lunghezza: 12 km

· dislivello: 250 m

· difficoltà tecnica: percorso di medio impegno



impegno fisico: percorso di medio impegno

Percorso:
Da MENAGGIO (alt. 200 m) si segue la strada in direzione di Lugano oppure, volendo evitare la statale, si può portare la bici a mano attraverso il centro storico; Chi segue la statale nella direzione di Lugano gira, dopo due tornanti, a destra in Via N. Sauro seguendo le indicazioni per LOVENO. Chi invece attraversa il centro storico con la bici a mano segue da Piazza Garibaldi la Via Calvi, attraversa la statale per imboccare Via Caronti sul lato sinistra della chiesa S. Stefano, poi a destra in Via Leoni e dopo 40 m a sinistra in Via C. da Castello che sbuca in Via N. Sauro. Dopo ca. 200 m si devia a sinistra prendendo la continuazione di Via N. Sauro. Ci troviamo nella frazione Loveno, una località storicamente meta di soggiorno per famiglie patrizie che vi edificarono importanti dimore. E’ il caso di villa Bel Faggio sulla sinistra appena imboccata la via, e avanti 200 m di Villa Garovaglio, e di Villa Mylius Vigoni di proprietà della Repubblica Federale della Germania, ora sede dell’associazione culturale Villa Vigoni, Centro Italo -Tedesco, che organizza convegni ad alto livello. Il parco è visitabile su prenotazione tel. 0344 361232 il giovedì pomeriggio. Si passa davanti alla chiesa di San Lorenzo con la sua facciata barocca e al Centro Sportivo per poi arrivare a “Piamuro” (alt.350m.), un grande pascolo.Si va sempre diritto seguendo la segnavia del percorso 4 del Parco Val Sanagra e, giunti alla Cappella dell’Artus, si comincia a scendere fino ad arrivare al fiume Sanagra nella località Mulino della Valle. Non si attraversa il ponte ma si prende il sentiero che conduce, passando la fornace Galli, alla Vecchia Chioderia, ora troticoltura e agriturismo. Qui si prende a sinistra passando davanti all’agriturismo e, dopo aver attraversato il ponte sul fiume, si risale la ripidissima stradina asfaltata che conduce al paese di CODOGNA (alt. 450 m.). In fondo alla Via Mulini si sbuca sulla strada che sale da Grandola a Naggio e si prende a sinistra passando davanti alla Villa Camozzi, sede del Municipio e del Museo Etnografico e Naturalistico Val Sanagra, aperto ogni seconda ed ultima domenica del mese da maggio a settembre e ogni ultima domenica del mese da ottobre ad aprile (tel. 0344 32115). La villa fu edificata nel settecento e si presenta come una classica dimora di quell’epoca.Da Piazza Camozzi si scende lungo Via Roma per ca. 600 metri per poi imboccare a destra la Via Gonte. Dopo ca. 400 m si prende a sinistra la Via Cascinello Rosso che dopo 400 m sbuca sulla statale. Da qui, dopo aver attraversato con attenzione, si prosegue in Via Binadone per ca.1,5 km..Al bivio si tiene la destra e si prosegue in Via Artigianato e Industria. In fondo a questa via si imbocca sulla destra la pista ciclo pedonale in direzione di Porlezza. Siamo su un tratto dell’ex ferrovia Menaggio Porlezza soppressa nel 1939; una serie di interventi da parte della Comunità Montana locale ha trasformato il percorso in una pista ciclabile e pedonale, per ora percorribile da Bene Lario a Porlezza, attraverso la Riserva Naturale del Lago di Piano. Si passa dietro il campeggio Ranocchio e, subito dopo l’entrata si prosegue costeggiando il bellissimo laghetto. Si giunge alla CASA DELLA RISERVA con area picnic, ufficio informazioni, piccolo eco-museo e possibilità di noleggio barche a remi e mountain bike tel. 0344 74961. Si prosegue sulla pista per passare più avanti il bellissimo ponte in legno sul fiume Cuccio. Seguendo le sponde del fiume si sbuca in Via per Osteno dove si prende a destra. Arrivati al semaforo si prende a sinistra per arrivare nel centro di Porlezza

I MONTI SOPRA DOMASO

Tabbiadello è un ampio poggio che sovrasta Domaso e Gera Lario dal quale si può ammirare un’esclusiva visione sull’alto Lago, sul Pian di Spagna, la Val Tellina e sulla cerchia di montagne circostanti.

· lunghezza 20 km

· dislivello: 842 m

· quota massima: 1.050 m (Tabbiadello)

· percorso: per 40% su sterrata

· difficoltà tecnica: di impegno medio



Percorso: da DOMASO (alt. 208 m), appena superato il ponte sul fiume Livo (venendo da Como), si prende a sinistra la provinciale che conduce in ripidi tornanti a Vercana. Superato l’abitato di VERCANA (alt. 354 m), dopo ca. 1 km, si giunge a un bivio dove si prende a sinistra per i MONTI DI VERCANA. Si risale su strada asfaltata, lungo ca. 5 km, con splendida vista della valle di Livo, la cima del Ledù, l’abitato di Livo e un poco discosta dal paese la chiesa di San Giacomo del XIV sec. Si continua la salita per raggiungere i prati antistanti le baite di TABBIADELLO (alt. 1.050 m) Splendida la vista sulle foci del fiume Adda e Mera, il Pian di Spagna e il maestoso profilo del Monte Legnone. In corrispondenza di una fontana e un box di lamiera si incrocia “la Via dei Monti Lariani” (segnaletica n. 4), un percorso di trekking lungo 125 km che collega i monti sulla sponda ovest del lago. Si segue la segnaletica della Via dei Monti Lariani prendendo il sentiero pianeggiante a destra delle abitazioni. Si passa per un bosco di castagne e dopo le case di RONCAI (indicazione in giallo con il nome della località su una delle baite a sinistra), si sbuca sui prati sopra ARGIGNO. Qui si lascia la Via dei Monti Lariani. Si scende su una traccia di sentiero (per non danneggiare il prato si consiglia di scendere a piedi) i ripidi prati verso l’abitato di Argigno tenendosi sulla sinistra dell’abitato costeggiando la valle. Si passa sotto un ripetitore per poi attraversare un boschetto di betulle su ripido sentiero sassoso. Nella prossimità di un traliccio si imbocca lo sterrato che scende a AUROGNA (alt. 430 m) e poi verso la Statale Regina, dove si prende a destra per poi tornare a DOMASO.
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