La Delegazione Paleoworking di Ardauli (a cura di Gian Piero Pinna)
Storia e attività - La Delegazione Paleoworking di Ardauli si è costituita nel 2005, nell’ambito della manifestazione “Ardauli Experimenta” - Rassegna di teatro, musica ed etnografia.
Questa prima azione aveva aperto alla ricerca etno-archeologica una regione ricchissima di testimonianze che fino ad allora era stata piuttosto trascurata. A quel primo intervento seguiranno numerose altre iniziative condotte dai delegati, in tempi diversi e nell’ambito di altre manifestazioni promosse dall’ amministrazione Comunale di Ardauli - e soprattutto da parte dell’Unione dei Comuni del Barigadu -, per impulso del suo dinamico Presidente Alfredo Stara: “Prima giornata dell’Archeologia sperimentale” (10 Maggio 2009), meeting nell’ambito del quale sono intervenuti esperti nazionali ed internazionali sulle Tecnologie Primitive e l’Archeologia sperimentale. Una Tavola rotonda sul tema “Esperimento, Esperienza ed Educazione: tracce convergenti in un percorso di valorizzazione del territorio attraverso l’Archeologia”, ha chiuso la manifestazione;
Vivi l’Omodeo edizioni 2007-8, manifestazioni sportive durante le quali la delegazione di Ardauli
ha curato la visita guidata ai monumenti archeologici gravitanti sulle rive del lago Omodeo;
Palcoscenico di Sardegna 2007: rassegna di teatro e cultura nell’ambito della quale sono stati organizzati svariati laboratori dell’intreccio e visite guidate alle principali necropoli ipogeiche
presenti sul territorio di Ardauli; Progetto “Gruppo archeologico ardaulse”.
La delegazione ha coordinato e svolto le attività didattiche del Gruppo Archeologico Giovanile Ardaulese (lezioni di Preistoria e Protostoria della Sardegna, laboratori di archeologia sperimentale, prove simulate di scavo stratigrafico).
A queste numerose iniziative, attuate da un gruppo di lavoro coordinato dalla dott.ssa Cinzia Loi, responsabile della delegazione, e costituito da giovani studenti di diverse età e formazione (archeologia, lingue, medicina e
pedagogia), sono da aggiungere alcuni progetti nelle scuole: “Archeologia sperimentale nelle scuole” - Istituto comprensivo Ardauli 2009; “Archeogiocando si impara” - Istituto comprensivo S. Lussurgiu 2009; “Imparo meglio con l’archeologia” - Istituto comprensivo Cuglieri 2008.
I progetti con le scuole prevedono sempre una fase teorica, durante la quale vengono impartite ai ragazzi lezioni di Preistoria e Protostoria della Sardegna. Le lezioni vengono portate avanti in modo semplice e dinamico da personale esperto e qualificato. Proiezioni di diapositive aiutano i ragazzi a comprendere le tipologie abitative, i luoghi di culto e sepoltura, gli oggetti e gli strumenti della cultura materiale, le tecniche di lavorazione della ceramica e della pietra dell’epoca preistorica.
Successivamente viene data dimostrazione pratica di scheggiatura dell’ossidiana e della selce (pietre queste utilizzate nella preistoria per la produzione di utensili) e di costruzione di manufatti e utensili preistorici. Infine, sono gli stessi ragazzi a cimentarsi nelle suddette attività al fine di aumentare le proprie capacità manuali ed abilità artistiche ed a creare oggetti illustrativi della vita del passato quali vasi, tessuti, monili, etc. Vengono stimolate le loro capacità organizzative attraverso la creazione di pannelli tematici con apparati iconografici, finalizzati all’esposizione e all’allestimento di mostre fotografiche.
Fra il 2006-2008, a riprova del crescente interesse per le tematiche legate alle Tecnologie primitive e l’Archeologia sperimentale, dirette verso la spettacolarizzazione dell’Archeologia e la valorizzazione del territorio, sono da segnalare i corsi di formazione erogati dalla delegazione di Ardauli – in collaborazione con gli archeotecnici delle altre sedi nazionali, alla società “Sa Rundine” di Perfugas che gestisce il Museo Archeologico locale.
Proseguono tutt’oggi, assistiti dagli anziani del paese, le ricerche sulle diverse fasi di lavorazione del lino e di produzione dell’olio di lentischio.
Oltre alle azioni sopra indicate, si devono poi ricordare le attività di ricerca personali della dott.ssa Loi, che hanno contribuito ad inserire le antichità di questa regione nel più vasto contesto isolano ed extrainsulare: Genova, 29 - 30 Gennaio 2009 - Seminario internazionale: Wetlands as archives of the cultural landscapes:
from research to management / Le zone umide: archivi del paesaggio culturale tra ricerca e gestione. Presentazione del poster: Archaeological Route among Omodeo Lake Shores; EAA 14th Annual Meeting 16-21 September, 2008 Valletta, Malta. The European Association of Archaeologist in collaboration with the department of classics e archaeologists faculty of arts, University of Malta e Heritage Malta. Links between Megalitism and Hypogeism Session Presentazione della comunicazione: Incontro fra ipogeismo e megalitismo nel territorio del Barigadu (Sardegna, Italia); Experimenting The Past. The Position Of Experimental Archaeology In The Archaeological Paradigm Of The 21st Century session: Presentazione della comunicazione: New experimental approaches on lithic projectile macro wear analysis: a case study; 27 - 28 Giugno 2008 – Convegno a Pau (Or): L'ossidiana del Monte Arci nel Mediterraneo: Nuovi apporti sulla diffusione, sui sistemi di produzione e sulla loro cronologia; Presentazione della comunicazione: Ipotesi interpretative sull industria litica del Monte S. Vittoria- Neoneli. Le cuspidi del Monte S. Vittoria- Neoneli; replicazione e sperimentazione. in Atti del V Convegno Internazionale l’ossidiana del Monte Arci nel Mediterraneo. Pau 27-29 Giugno 2008, in corso di stampa; II Convegno Nazionale “Federico Halbherr”per i giovani Archeologi. Roma, 27-28-29 febbraio Istituto di Norvegia in Roma - Viale XXX Aprile, presentazione della Comunicazione: Testimonianze Prenuragiche nel Barigadu, in Atti del 2 Convegno Nazionale Federico Halbherr per i giovani archeologi. Roma 27-29 Febbraio 2008, in corso di stampa;
Modelli di insediamento nel territorio del Barigadu dal Neolitico all' Età del Bronzo, in Atti del Convegno giovani archeologi dal titolo: Uomo e territorio. Dinamiche di frequentazione e sfruttamento delle risorse naturali dell'
antichità. Sassari 27/30 Settembre 2006), in corso di stampa; Ardauli (Sardegna, Italia) Domus de janas dipinta di Mandras, in Arqueologia y territorio Revista electronica del programa de doctorado Arqueologia y territorio Universidad de Granada. Departimento de Prehistoria y Arqueologia.
Il contesto in cui operiamo- Ardauli è un piccolo Comune del Barigadu, regione storico-geografica della Sardegna centrale, che si affaccia sul Lago Omodeo. Il territorio, per i caratteri paesaggistici e per le sue altimetrie (421 m s.l.m.), è da considerarsi prevalentemente collinare. Una natura incontaminata, a tratti selvaggia, in cui predominano la macchia mediterranea con i lecci, i cisti ed i lentischi, custodisce da millenni un immenso patrimonio archeologico, tutto da scoprire e valorizzare. Le più antiche tracce della frequentazione umana in quest’area sembrano risalire ai tempi della Cultura di Ozieri (IV-III Millennio a.C.). Lo testimoniano le numerose domus de janas, tombe ipogeiche scavate con strumenti di pietra nella roccia, sparse in diverse località. Si tratta prevalentemente di ipogei raggruppati in piccole necropoli che presentano da 2 a 7 tombe, ricche di motivi decorativi di tipo architettonico - ispirati alla casa dei vivi - riprodotti con varietecniche (pittura, incisione, scultura).
Fra le grotticelle che riproducono nella viva roccia parti strutturali della casa dei vivi sono da segnalare le tombe I e II di Iscala Mugheras, che mostrano - nell’anticella - la rappresentazione del soffitto ad uno spiovente. Di particolare interesse, poi, le tombe I di Iscala Mugheras e I di Siulu, per le pregevoli riproduzioni di falsi architravi. In altre tombe (Iscala Mugheras I e IV, Istudulè), compaiono piccole nicchie per deporvi le offerte funerarie. Più spesso gli elementi architettonici si riducono a semplici cornici e rincassi che delimitano i portelli d’ingresso delle celle, oppure zoccoli e lesene espressi in rilievo. Alla sfera del sacro rimandano le fossette votive, le coppelle e le tracce di pittura rossa - simbolo del sangue e della rigenerazione - che si rinvengono nei vani dei numerosi ipogei. Questi dati farebbero pensare che intorno a queste necropoli gravitassero gruppi umani di consistenza limitata, riuniti in piccoli agglomerati abitativi. Inoltre, sono state individuate aree che restituiscono frammenti litici e, in particolare, scarti di lavorazione di ossidiana.
Per quanto riguarda le testimonianze monumentali di epoca nuragica, si possono ancora osservare i ruderi del nuraghe Monte Piscamu che sorge su di uno sperone roccioso dal quale si domina un’angusta valle, occupata oggi dalle acque del lago Omodeo. In località Funtana’e Campu sono state ritrovate tracce di un insediamento di epoca romana, così come nelle località di Tanghè, Santu Martine e Sos Eremos.
Durante il giudicato di Arborea, Ardauli fece parte della Curatoria del Barigadu; più tardi fece parte del Marchesato di Oristano, per
passare poi sotto la Corona Aragonese. Al centro del paese, tra strette viuzze con bei portali, sorge la chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine del Buon Cammino, realizzata tra il 1620 e il 1680. Altro edifico sacro di grande interesse è la chiesa dei SS. Cosma e Damiano, alla periferia del paese. Nel tessuto urbano Ardauli conserva, in prossimità della chiesa parrocchiale, numerose case d’epoca costruite in trachite, abbellite da architravi scolpiti secondo lo stile gotico-aragonese.
A pochi chilometri di distanza dal centro abitato sono situate la chiesa di Sant’Antonio, un tempo ridotta a rudere e attualmente restaurata, e la chiesa dei SS. Quirico e Giulitta.
Nel restante territorio del Barigadu sono stati individuati finora 138 siti cronologicamente inquadrabili tra la metà del IV millennio a.C. (Neolitico Recente, cultura di Ozieri) e l’età del Bronzo.
La nostra sede – Il luogo in cui sorge la nostra sede, inserito in un contesto di forte valenza paesaggistica e culturale, appare oggi fortemente caratterizzato dal bacino artificiale del Lago Omodeo, realizzato sbarrando - nei pressi del paese di Santa Chiara (1924) - il corso del Tirso. Poco distante da essa si osservano i resti del nuraghe Monte Piscamu.
Il monumento fu sommerso dal lago Omodeo intorno agli anni Venti. Riemerso totalmente negli anni Ottanta a causa della diminuzione del volume delle acque, è oggi - in parte - nuovamente sommerso. E’ un monotorre circolare (diametro esterno m 11,60), realizzato con blocchi di trachite appena sbozzati, disposti in filari irregolari. Il paramento murario esterno si conserva per un’altezza massima di m. 2,70 (con quattro filari) nel quadrante Ovest. L’ingresso al monumento (m 1,30 di larghezza), volto a Sud, è privo di architrave.
Obiettivi - Obiettivi della delegazione sono la valorizzazione delle radici territoriali del Barigadu attraverso progetti didattici rivolti agli alunni delle scuole primarie e secondarie e al turismo culturale con la creazione di circuiti di tale valenza includendo in essi ogni possibile risorsa, dall’ingente patrimonio architettonico e storico-artistico, ma anche al paesaggio culturale in genere, alle coltivazioni e produzioni caratteristiche, al patrimonio tradizionale.
Oltre a promuovere lo studio dell’archeologia, favorire la visita ai diversi siti ed alle strutture museali esistenti nei territori limitrofi (Museo degli strumenti musicali di Tadasuni; Museo delle streghe di Bidonì; Museo del costume e del lino di Busachi), intendiamo favorire tutte le iniziative in essere ed in fieri da parte degli enti locali, cooperative, privati, volontari etc. A tal proposito, piace ricordare la fattiva collaborazione con il gruppo di maschere tradizionali “Sos Corriolos” di Neoneli, nell’ambito di un ambizioso progetto di ricerca inerente i Sardi Pelliti.
“Territorilità” è la chiave di lettura dei nostri programmi impostati sulla tutela, valorizzazione e fruizione dell’intero patrimonio culturale del Barigadu.
Responsabile della delegazione: Cinzia Loi
email: loic@tiscali.it FAX 1782209133
www.paleoworkingsardegna.org
Sede Operativa: S’Irighinzu, Ardauli (OR)
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